Gran Bretagna pronta ad anticipare gli esami scolastici per il Ramadan: è polemica

Gran Bretagna pronta ad anticipare gli esami scolastici per il Ramadan: è polemica
di Federica Macagnone
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Giovedì 7 Gennaio 2016, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 18:54
Esami scolastici anticipati quest'anno in Gran Bretagna per permettere a tutti gli studenti musulmani di affrontare i test a parità di condizioni con i loro compagni. Nel 2016, infatti, il Ramadan è fissato tra il 6 giugno e il 5 luglio, proprio nel periodo in cui si svolgono le prove di fine corso delle scuole secondarie, sia quelle per accedere al biennio finale di preparazione al college, sia quelle per essere ammessi all'università. Durante il "mese sacro", che celebra la rivelazione del Corano a Maometto e che ogni anno cade in un periodo diverso in base al calendario lunare, i fedeli possono mangiare e bere solo dopo il tramonto e fino all'alba.

E' per questo che il Jcq (Joint Council for Qualification), la commissione che sovrintende agli esami in Inghilterra, Irlanda del Nord e Galles, sta lavorando alla modifica delle date d'esame confrontandosi con le associazioni dei docenti e delle comunità religiose per trovare una soluzione condivisa. Un piccolo grande segnale di apertura e di sensibilità in un momento storico in cui si acuiscono sempre più le tensioni tra mondo occidentale e mondo islamico. D'altra parte, va considerato che tra Inghilterra e Galles vivono 2,7 milioni di musulmani, il 4,8% della popolazione. Le soluzioni che si profilano all'orizzonte per centinaia di migliaia di studenti prevedono di spostare le date dei test più impegnativi nei giorni antecedenti il Ramadan e di programmare per la prima mattinata gli orari delle prove di secondo piano: misure che potrebbero essere replicate anche nei prossimi anni, visto che ogni anno il calendario del "mese sacro" va a ritroso di circa 11 giorni. 

La Commissione ha già detto che in ogni caso i cambiamenti non saranno drastici e ha già incassato molti pareri favorevoli tra le associazioni di docenti e genitori, ma ci sono già gruppi che contestano il progetto e, sottolineando che i ragazzi in questo modo avranno meno tempo per prepararsi, non accettano l'idea che le regole debbano essere cambiate per compiacere una "minoranza".
«Dovrebbero lasciare le cose come stanno - sostiene Colin Hart del gruppo Christian Concern - Come si può pensare di cambiare le regole per tutti solo per favorire alcuni studenti che sono musulmani e che sono in minoranza? Non viviamo in Arabia Saudita, dove hanno bisogno di adattare le date degli esami in base ai principi della sharia. E' sbagliato imporre questa festività a tutti gli altri». 

«Se c'è un numero significativo di studenti musulmani che chiedono un cambiamento, devono essere accontentati - dice Keith Porteous Wood, del National Secular Society - ma solo se questo può essere realizzato con il minimo disturbo». 

«La decisione è equa e giusta - sostiene invece Sir Iqbal Sacranie, fondatore e segretario generale del Consiglio musulmano della Gran Bretagna - Non si tratta di un privilegio speciale, ma rientra nell'ambito della politica del Jcq. Molta gente accusa spesso i musulmani di esigere diritti speciali: non è vero, non vogliamo nulla del genere. E' una decisione di particolare rilevanza che viene incontro alle comunità per le loro feste religiose, in particolare le comunità musulmane ed ebraiche che seguono il calendario lunare e che devono essere messe in grado di svolgere le proprie celebrazioni senza essere penalizzate». 

«La scuola e i dirigenti delle università - dice Malcolm Trobe, vice segretario generale della Association of School and College Leaders - sono molto interessati a lavorare con le comunità per garantire ai giovani di poter osservare il Ramadan senza alcun impatto negativo su loro esami». E Mary Bousted, segretario generale dell'Associazione degli insegnanti e docenti, ribadisce: «Come educatori vogliamo che tutti i bambini siano in grado di affrontare al meglio esami così cruciali per il loro futuro». D'altronde erano stati proprio gli insegnanti, due anni fa, a sollevare preoccupazioni circa l'impatto del Ramadan sugli adolescenti musulmani, costretti ad affrontare gli esami affamati e assetati.
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