Secondo la ricostruzione del pubblico ministero, Francesco D'Olio, Ciarrapico avrebbe utilizzato le casse dell'azienda con «l'intenzione di ingannare i soci e il pubblico» e per «conseguire un ingiusto profitto». In passato la Guardia di Finanza sequestrò beni e proprietà per un valore di 2,5 milioni di euro. Si tratta di denaro che stava per essere erogato alle attività del gruppo Ciarrapico.
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