Zone rosse, arancioni e gialle: il 27 nuovo monitoraggio. Lombardia e Piemonte verso il cambio di colore

Zone rosse, arancioni e gialle: il 27 nuovo monitoraggio. Lombardia e Piemonte verso la zona arancione
di Francesco Malfetano
3 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Novembre 2020, 10:05 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 00:53

Una nuova classificazione e, numeri permettendo, i primi "downgrade" da zone rosse a zone arancioni. Da questa settimana per Lombardia, Piemonte, Calabria e Val D'Aosta, vale a dire le prime Regioni ad essere entrate nella massima fascia di rischio, qualcosa può cambiare. In meglio. Il prossimo 27 novembre infatti, questo venerdì, al termine della cabina di regia e della riunione del Comitato tecnico scientifico, basandosi sui dati forniti dal monitoraggio settimanale dell'Iss, il governo deciderà se alcune regioni devono cambiare fascia a partire dai primi giorni di dicembre.

Come stabilito il 20 novembre scorso dal Ministro della Salute Roberto Speranza che ha firmato un'ordinanza con cui si rinnovavano le misure attualmente in vigore, le restrizioni così come le conosciamo sono valide «fino al 3 dicembre 2020, ferma restando la possibilità di nuova classificazione».

Ripartizione


Una ripartizione, rinnovata dai numeri applicati agli ormai celebri 21 indici, che dopo i lievi miglioramenti registrati grazie alle misure messe in campo può quindi vedere alcune Regioni scivolare dalla zona rossa verso quella arancione.

Principali indiziati in tal senso (per quanto i dati non siano evidentemente ancora completi) sono Lombardia e Piemonte dove rispettivamente l’indice di contagio Rt è sceso nell’ultimo monitoraggio a 1.15 e quasi a 1,09. Come però hanno già ricordato un po' tutti gli esponenti dell'esecutivo e dei governi locali, il downgrade non rappresenta un via libera, ma solo il primo step di un percorso che punta a tenere sotto controllo l'emergenza. Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, ha infatti dichiarato: «Se i numeri dovessero continuare a essere positivi, dal 27 novembre potremo chiedere di essere trasferiti in zona arancione, ma l’errore che possiamo commettere è che finite le restrizioni si ricominci a vivere come se il coronavirus fosse scomparso. Quindi, fino a quella data la Lombardia resta in fascia rossa. Ma, al di là del colore, la grande differenza è fatta dal rispetto individuale delle regole».

Non solo, dato che la situazione al momento appare molto frammentata (ad esempio, tenendo come riferimento la Lombardia, nella provincia di Milano i nuovi casi sono 85 ogni centomila abitanti, mentre in quella di Varese sono 136) il downgrade potrebbe anche riguardare solo alcune delle provincie interessate dai provvedimenti. Nei giorni scorsi infatti Giuseppe Conte ha sottolineato come «il meccanismo che adottiamo è già tarato anche su base provinciale. È possibile differenziare le aree di una medesima regione, così da adottare misure più rigide nelle province a rischio». 

Nuove zone rosse


D'altrocanto però, mentre le misure sembrerebbero aver permesso ad almeno una porzione di Lombardia e Piemonte di rientrare in una fascia meno problematica (escluse al momento le altre zone rosse), altre Regioni rischiano di percorrere la loro starda in senso opposto. I riflettori della cabina di regia infatti, il 27 saranno puntati anche sui dati di Puglia, Basilicata e Sicilia, che potrebbero entrare in zona rossa, raggiungendo l’Abruzzo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA