Veneto, Emilia e Friuli, l'ordinanza: negozi chiusi la domenica, centri storici off limits. Zaia: «Pronti a tutto»

Veneto, Emilia e Friuli, l'ordinanza: negozi chiusi la domenica, centri storici off limits. Zaia: «Pronti a tutto»
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Giovedì 12 Novembre 2020, 12:59 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 09:36

Nuove regole focalizzate soprattutto sul contrasto agli assembramenti e concertate tra tre regioni: Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emila Romagna. Da domani scattano le ordinanze per disciplinare molti aspetti della vita quotidiana.

Regioni da gialle ad arancioni e da arancioni a rosse: tutte le restrizioni, dagli amici a bar e spostamenti

Veneto

«Abbiamo l'ordinanza. Non è un atto d'imperio ma è anche un pò un fallimento». Lo ha annunciato il presidente del Veneto Luca Zaia. «È un segno dei tempi - ha aggiunto Zaia - perché in un mondo dove si rispettano regole non servirebbe a nulla. Si cerca di intercettare gli irriducibili. È un fallimento sociale perché il buonsenso non è per tutti». Il Veneto diventa così "zona gialla plus", neologismo del governatore Zaia che sta ad indicare una regione che non è arancione ma potrebbe diventarlo presto. La gamma dei colori sta utilizzando anche le sfumature, dunque. 

Non è sfumato il dato sui contagi che impone questa restrizione in Veneto. La curva dei contagi in Veneto riprende a crescere, con 3.564 nuovi casi in 24 ore, che portano a sfondare il "tetto" di 90 mila casi, a 90.901, comunica Zaia.

Si registrano 38 nuovi decessi, con il totale a 2.727. Negli ospedali ci sono 1.876 ricoverati in area non critica (+103 rispetto a ieri) e 221 nelle terapie intensive (+5) «Finché non arriva l'apice della curva - ha commentato Zaia - dobbiamo essere pronti a tutto. Andiamo verso 1.900 ricoverati in area non critica, nella prima fase siamo arrivati a 2.200, sarebbe verosimilmente un grande affare arrivare al giro di boa con 2.000-2.200 ricoverati».


 

Cosa prevede l'ordinanza che entrerà in vigore domani 13 novembre fino al 3 dicembre? Il provvedimento disciplina diverse attività quotidiane, normalissime: dalle passeggiate in centro storico (occhio, diventano vietate) allo spritz che si può consumare solo seduti, non in piedi affollando gli esterni del bar. Vediamo di riassumerle:

Le mascherine vanno portate sempre, anche all’aperto, salvo che da parte di bambini al di sotto dei 6 anni, di chi compie attività sportiva intensa, disabili, assistenti e persone che non possono portarle per motivi medici. In caso di abbassamento per assumere cibo o fumare, dovrà essere assicurata la distanza di un metro. L’uso è obbligatorio nei mezzi di trasporto pubblici, e in quelli privati se non ci sono conviventi.

— Non è permesso passeggiare nelle strade e nelle piazze dei centri storici, delle città e nelle aree affollate. «Niente “vasca”, niente struscio, non si affolla la spiaggia», ha detto Zaia.

—  La somministrazione di bevande e alimenti dalle ore 15.00 alle 18.00 dovrà avvenire esclusivamente da seduti dentro e fuori dai locali. «Lo scopo - ha spiegato Zaia - è di evitare in particolare gli spritz ammassati all'esterno dei bar».

Nei giorni prefestivi sono chiuse le grandi e medie strutture di vendita, sia a esercizio unico che con più negozi, compresi gli outlet. Restano aperti solo gli alimentari, farmacie e parafarmacie, tabaccherie ed edicole.

Nei giorni festivi è vietato ogni tipo di vendita, anche dei piccoli negozi e dei negozi di vicinato, ad eccezione delle medesime categorie (alimentari, farmacie e parafarmacie, tabaccherie ed edicole).

— Nei negozi può entrare una persona per nucleo familiare, salvo per accompagnare soggetti con difficoltà o minori di 14 anni. Nei centri commerciali e nei supermercati va favorito l’accesso degli anziani oltre i 65 anni nelle prime due ore di apertura (ma non è un obbligo).

— Il mercato all’aperto è vietato se non nei Comuni in cui i sindaci abbiano approntato un piano che preveda la perimetrazione dell’area all’aperto, un unico varco di accesso e uno di uscita, ci sia sorveglianza che verifichi le distanze, l’assembramento e il controllo dell’accesso.

— Sono sospese nelle scuole primarie e secondarie del secondo ciclo le lezioni di educazione fisica, canto e strumenti a fiato.

— È consentita l’attività sportiva, quella motoria e le passeggiate in parchi pubblici e aree rurali, purché nel rispetto della distanza di 2 metri per lo sport e un metro per il resto degli spostamenti all’aperto.

— Nelle competizioni sportive che si svolgono in Veneto, gli sportivi e tutti gli accompagnatori possono accedere se in possesso di una certificazione di aver svolto il test in un periodo di tempo non anteriore a 72 ore prima della gara.





 

Friuli

Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha iniziato la conferenza stampa in diretta spiegando come la nuova ordinanza sia mirata ed evitare aggregazioni troppo numerose e abbassare l'indice di contagio. «L'ordinanza non punta a dare multe, ma di dare delle regole condivise per limitare al massimo la circolazione del virus e tutelare le fasce a rischio".

L'ordinanza entra in vigore dalla giornata di sabato 14 novembre. Ha restrizioni molto simili a quelle del Veneto.

Le mascherine vanno portate sempre, anche all’aperto, salvo che da parte di bambini al di sotto dei 6 anni, di chi compie attività sportiva intensa, disabili, assistenti e persone che non possono portarle per motivi medici. In caso di abbassamento per assumere cibo o fumare, dovrà essere assicurata la distanza di un metro. L’uso è obbligatorio nei mezzi di trasporto pubblici, e in quelli privati se non ci sono conviventi.

Non è permesso passeggiare nelle strade e nelle piazze dei centri storici, delle città e nelle aree affollate. L’attività sportiva (corsa, bicicletta: in ogni caso, deve essere effettuata singolarmente) e motoria (la passeggiata, da svolgersi con mascherina) dovrà avvenire preferibilmente nelle aree verdi e periferiche.

— Nei giorni prefestivi sono chiuse le grandi e medie strutture di vendita, sia a esercizio unico che con più negozi, compresi gli outlet. Restano aperti solo gli alimentari, farmacie e parafarmacie, tabaccherie ed edicole.

— Nei giorni festivi è vietato ogni tipo di vendita, anche dei piccoli negozi e dei negozi di vicinato, ad eccezione delle medesime categorie (alimentari, farmacie e parafarmacie, tabaccherie ed edicole).

— Nei negozi può entrare una persona per nucleo familiare, salvo per accompagnare soggetti con difficoltà o minori di 14 anni. Nei centri commerciali e nei supermercati va favorito l’accesso degli anziani oltre i 65 anni nelle prime due ore di apertura (ma non è un obbligo).

— Il mercato all’aperto è vietato se non nei Comuni in cui i sindaci abbiano approntato un piano che preveda la perimetrazione dell’area all’aperto, un unico varco di accesso e uno di uscita, ci sia una sorveglianza che verifichi le distanze, l’assembramento e il controllo dell’accesso. 

Emilia Romagna

Anche qui, come in Friuli, l'ordinanza entra in vigore sabato 14 novembre. Prevede limitazioni sostanzialmemnte identiche alle altre due regioni.

Le mascherine vanno portate sempre, anche all’aperto, salvo che da parte di bambini al di sotto dei 6 anni, di chi compie attività sportiva intensa, disabili, assistenti e persone che non possono portarle per motivi medici. In caso di abbassamento per assumere cibo o fumare, dovrà essere assicurata la distanza di un metro. L’uso è obbligatorio nei mezzi di trasporto pubblici, e in quelli privati se non ci sono conviventi.

Non è permesso passeggiare nelle strade e nelle piazze dei centri storici, delle città e nelle aree affollate. L’attività sportiva (corsa, bicicletta: in ogni caso, deve essere effettuata singolarmente) e motoria (la passeggiata, da svolgersi con mascherina) dovrà avvenire preferibilmente nelle aree verdi e periferiche.

— Nei giorni prefestivi sono chiuse le grandi e medie strutture di vendita, sia a esercizio unico che con più negozi, compresi gli outlet. Restano aperti solo gli alimentari, farmacie e parafarmacie, tabaccherie ed edicole.

— Nei giorni festivi è vietato ogni tipo di vendita, anche dei piccoli negozi e dei negozi di vicinato, ad eccezione delle medesime categorie (alimentari, farmacie e parafarmacie, tabaccherie ed edicole).

— Nei negozi può entrare una persona per nucleo familiare, salvo per accompagnare soggetti con difficoltà o minori di 14 anni. Nei centri commerciali e nei supermercati va favorito l’accesso degli anziani oltre i 65 anni nelle prime due ore di apertura (ma non è un obbligo).

— Il mercato all’aperto è vietato se non nei Comuni in cui i sindaci abbiano approntato un piano che preveda la perimetrazione dell’area all’aperto, un unico varco di accesso e uno di uscita, ci sia una sorveglianza che verifichi le distanze, l’assembramento e il controllo dell’accesso.

La consumazione di alimenti e bevande è sempre vietata in area pubblica o aperta al pubblico

— I bar e i ristoranti restano aperti fino alle 18, ma dalle 15 si può consumare solo seduti, dentro o fuori dai locali, e in posti «regolarmente collocati».

— Nelle scuole primarie e secondarie di secondo grado vengono sospese le lezioni di ginnastica, di canto e con strumenti a fiato, considerate a rischio elevato.

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