Italia zona gialla, cosa "non" bisogna fare da lunedì? Bar, spiagge, feste, palestre: ecco le regole

Italia zona gialla, cosa "non" bisogna fare da lunedì? Bar, spiagge, feste, palestre: ecco le regole
di Francesco Padoa
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Sabato 24 Aprile 2021, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 17:07

Gialla sì, ma senza esagerare. Il rischio, come molti prevedono, è che da lunedì l'Italia si traformi in un "libera tutti" pericolosissimo. Un lieve miglioramento c'è, ma i valori dell'andamento pandemico nel nostro Paese scendono ancora troppo lentamente e, ciò che più preoccupa, resta troppo elevato il numero dei decessi da Covid-19, con 342 vittime solo nelle ultime 24 ore. Anche questa settimana, il monitoraggio del ministero della Salute e Istituto superiore di sanità delinea un quadro che si conferma «impegnativo», sia pure in leggera controtendenza, e che evidenzia come la cautela continui ad essere necessaria per gestire questa fase della pandemia. Lascia sicuramente ben sperare la leggera diminuzione dei valori relativi all'indice di trasmissibilità Rt, sceso a 0,81 rispetto allo 0,85 della scorsa settimana, e dell'incidenza che si attesta a 159 casi per 100mila abitanti (contro il valore di 160,5 della settimana precedente). Inoltre, dopo settimane, rileva l'ultimo monitoraggio, diminuisce per la prima volta la pressione sui reparti ospedalieri: il tasso di occupazione in aree mediche è infatti al 36%, sotto la soglia critica fissata al 40%.

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Non abbassare la guardia

Ma nonostante questi dati siano in lieve miglioramento non c'è ancora una netta inversione di tendenza. Proprio l'incidenza, infatti, resta comunque complessivamente elevata e lontana dai livelli (pari a 50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino del tracciamento dei casi. Ad allertare, indicando la necessità di non abbassare la guardia, è anche il fatto che rimane alto il numero di Regioni con un tasso di occupazione in terapia intensiva sopra la soglia critica del 30%: sono 12 Regioni (o province autonome) contro le 14 della settimana precedente. Il tasso nazionale di occupazione in terapia intensiva è infatti sopra la soglia critica, attestandosi al 35%, anche se il numero di ricoverati è in calo da 3.526  a 3.151. Una situazione che non è dunque certamente di passato pericolo, e anche il tasso di positività lo dimostra, essendo ieri salito al 4,7% contro il 4,4% di giovedì.

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L'appello alla cautela

Insomma, l'epidemia «sta decrescendo in molte regioni, tranne che in alcune», ha sottolineato il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro, ma questo non può indurre ad un facile ottimismo. Infatti, ha avvertito, «il quadro rimane ancora impegnativo, perchè l'incidenza resta comunque elevata e le terapie intensive sono sempre in sovraccarico. Quindi, ridurre i casi e progredire con la campagna di vaccinazione sono i due assi su cui ci si deve muovere». È fondamentale, ha ammonito, «la cautela e la gradualità nella gestione dell'epidemia. Il leggero calo dell'Rt è un tesoretto ma ci vuole cautela e gradualità rispetto al rilassamento delle misure e alle riaperture». Anche secondo il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, siamo dinanzi ad una situazione che «sebbene vada leggermente migliorando, e si inizino a vedere gli effetti positivi delle vaccinazioni, va comunque tenuta d'occhio». E tanto più a fronte delle imminenti riaperture previste dall'ultimo decreto «bisogna responsabilizzare le persone, perchè le riaperture non vanno viste come un liberi tutti».

Il rischio di vanificare i piccoli passi avanti fatti finora, insomma, c'è.

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Le misure da seguire

Vediamo allora i punti principali, le regole da seguire, quelle che da oltre un anno ci accompagnano ma che da oltre un anno non sempre sono state rispettate. Misure che tutti ormai conoscono, e che ora che si sta cercando di tornare alla normalità, più che mai devono essere rispettate. Innanzitutto evitare gli assembramenti e assicurare il mantenimento di un metro di distanza interpersonale in tutte le attività. Evitare ovviamente abbracci e strette di mano. In ufficio, nei negozi, nei ristoranti bisognerebbe garantire l'igiene ambientale con una frequenza di almeno due volte al giorno oltre a mantenere un'adeguata aerazione naturale e il ricambio d'aria. Fondamentale il gel per l'igienizzazione delle mani, che sono un mezzo pericolosissimo per la trasmissione del contagio: usarlo sempre prima e dopo essere entrati in qualsiasi esercizio, in particolare dopo aver toccato tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento (pos). Ovviamente non possiamo uscire di casa senza mascherine: dovranno essere indossate nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e anche in tutti i luoghi all’aperto, ad eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi. Non è utile indossare più mascherine chirurgiche sovrapposte. E' poi consigliatissimo usare guanti "usa e getta" nelle attività di acquisto, in particolare in caso di alimenti e bevande. Una volta tornati a casa o se si ha a disposizione un bagno, il consiglio degli esperti è quello di lavarsi le mani con acqua e sapone per circa 30 secondi, strofinandole bene. Evitare di toccare gli occhi, il naso e la bocca con le mani non lavate. È buona abitudine, inoltre, tossire/starnutire nella piega del gomito, per evitare di contaminare le mani con cui successivamente si possono trasmettere i propri microrganismi (toccando ad esempio il cellulare, la maniglia di una porta, etc.). Infine, si raccomanda di utilizzare fazzoletti monouso per soffiare il naso, possibilmente eco-sostenibili, e di smaltirli nei rifiuti, e lavarsi le mani, subito dopo l’uso. Vediamo comunque nello specifico come comportarsi nelle diverse situazioni e locali dove ora sarà consentito andare.

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Al bar e al ristorante

Fino ad oggi si poteva solamente praticare il take away, ovvero ordinare il cibo d’asporto. Adesso che si potrà tornare a sedersi al ristorante sarebbe opportuno ricordare bene certe regole basilari. Per esempio di prenotare prima di arrivare e di mantenere sempre il distanziamento dagli altri clienti quando si è in attesa nel locale indossando la mascherina che, è bene ricordarlo, è obbligatoria. Dentro il locale: seguire le indicazioni per muoversi e rispettare i percorsi obbligati, indossare sempre la mascherina, anche quando ci si rivolge al personale, toglierla solo al momento di consumare (al tavolo comunque non si può essere più di 4 se non congiunti). I gestori dovrebbero mantenere l’elenco dei clienti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni; disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto; favorire la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere; al termine di ogni servizio al tavolo, assicurare pulizia e disinfezione delle superfici. Al momento di pagare è consigliato, se possibile, evitare l’uso del contante, altrimenti sanificarsi le mani dopo aver toccato i soldi. E quando si torna a casa bisognerebbe lasciare le scarpe all’ingresso quando si torna a casa e riporre gli abiti, giacconi ecc. nell’armadio senza lasciarli sulle sedie o sul letto.

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Al supermercato

Prima di recarsi a fare la spesa è consigliabile preparare una lista in modo da ottimizzare i tempi di permanenza nel supermercato. Prima di entrare occorre indossare sempre la mascherina e disinfettarsi le mani; all'interno bisogna mantenere la distanza di almeno un metro dagli altri clienti e dal personale e seguire i percorsi indicati. Usare  sempre i guanti per scegliere i prodotti sfusi come frutta, verdura, pane: non toccare i prodotti esposti ma solo quello che si acquisterà. Una volta tornati a casa lavarsi le mani dopo aver sistemato la spesa.

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In spiaggia

Fra poco sarà tempo di mare (gli stabilimenti potranno riaprire dal 15 maggio), e andremo in spiaggia con regole simili se non identiche a quelle dello scorso anno. Con distanziamento degli ombrelloni minimo di 10 metri quadrati di "area di ombreggio", che eventualmente potrà essere reso più severo dalle Regioni, come ad esempio fece l’anno scorso l’Emilia Romagna alzandolo a 12. Confermatissime l’igenizzazione dei lettini e delle sdraio ad ogni nuovo utilizzo, le mascherine per i dipendenti e il divieto all’uso promiscuo delle cabine. Sarà consentita la pratica di sport individuali, come ad esempio quello con i racchettoni, o in acqua, come il surf. Per gli sport di squadra come il beach volley bisognerà rispettare le disposizioni delle istituzioni competenti. Questo secondo le linee guida delle Regioni, che hanno aggiornato il documento coi protocolli che riguardano le attività turistiche.

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In palestra

Ancora non è consentito, ma lo sarà dal primo giugno, ed allora è bene cominciare a capire cosa si dovrà e non dovrà fare in palestra. Per esempio non scambiarsi la borraccia o la bottiglia d’acqua ma usare bicchieri monouso, usare l’asciugamano personale prima di stendersi sul tappetino, collocare i tappetini, se si frequenta un corso di gruppo, ad almeno un metro di distanza dagli altri. E ancora: usare un detergente a base di alcol prima e dopo aver usato gli attrezzi, mantenere la distanza di almeno un metro dagli altri mentre ci si allena, non portare né consumare cibo negli spogliatoi. Non c'è bisogno di sottolineare quando sia fondamentale utilizzare i dispenser igienizzanti automatici sia nelle sale in cui ci si allena, sia negli spogliatoi e lavarsi spesso le mani con acqua e sapone. Ovviamente se si hanno sintomi simil influenzali, è assolutamente da evitare l'allenamento in palestra (o in piscina).

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