Zona gialla, Sicilia bomba contagi ma resta bianca. Il Lazio non rischia, la Calabria sì

Zona gialla, Sicilia bomba contagi ma resta bianca. Il Lazio non rischia, la Calabria sì
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 12 Agosto 2021, 21:32 - Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 13:08

La Sicilia si avvia al passaggio in fascia gialla: non subito, ma tra una settimana; la Sardegna potrebbe evitarlo ma è comunque a rischio; da tenere sotto osservazione la Calabria. Il Lazio sta evitando il passaggio nella classificazione con maggiori restrizioni, mentre la Toscana, malgrado un’alta incidenza, seconda solo a quella della Sardegna, ha ancora gli ospedali semivuoti, beneficia probabilmente di una discreta campagna vaccinale. Oggi sarà presentato il nuovo report della cabina di regia che decide sui colori delle Regioni. Il Paese resterà tutto bianco, dunque senza limitazioni, ma le nuvole all’orizzonte non mancano, anche se la situazione è migliore di quella di altri Paesi europei.

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La pandemia in Italia sta mostrando un caso Sicilia. Per comprenderlo basta soffermarsi sui 7.270 nuovi casi di ieri: il 16 per cento delle infezioni nel nostro Paese è concentrato nell’Isola, in cui però vive solo l’8 per cento degli italiani. Vero è che in queste settimane la Sicilia è invasa dai turisti, ma i 1.134 contagi di ieri sono un dato altissimo che va ad aumentare l’incidenza che già era tra le più elevate di Italia (104,5 ogni centomila abitanti).

Certo, in Toscana e Sardegna il valore dell’incidenza è ancora più consistente, ma probabilmente il dato siciliano è perfino sottostimato perché è comunque la Regione con più ricoveri in area medica (473) e la seconda per le terapie intensive (59, solo il Lazio ne ha di più, 66). Ma c’è un elemento che più di tutti colpisce: senza la Sicilia, l’Italia rispetto a sette giorni fa farebbe segnare una diminuzione di nuovi casi, mentre l’Isola invece ha un incremento del 36,5 per cento. E sul fronte dei ricoveri il dato è ancora più significativo: in sette giorni i pazienti in terapia intensiva sono aumentati del 50 per cento.

Bene, alla luce di questo scenario, oggi la cabina di regia del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità deciderà il passaggio in fascia gialla da lunedì? No. La fotografia della cabina di regia è scattata sui dati di mercoledì scorso. Non solo: per il passaggio nella categoria con maggiori restrizioni una Regione deve avere, oltre all’incidenza sopra i 50 casi ogni 100mila abitanti, più del 10 per cento di terapie intensive occupate da pazienti Covid (mercoledì la Sicilia era all’8) e più del 15 in area medica (era al 14). Ma di fronte a questa esplosione di casi e di ricoveri sarà la Regione siciliana a intervenire un po’ come hanno fatto le varie comunità autonome in Spagna quando dilagò la variante Delta? No, il governatore Musumeci, da quello che trapela, non ha intenzione di intervenire, e la linea, semmai, è di provare a evitare il giallo anche il 22 agosto. Come? Aumentando i posti Covid, in modo da diluire le percentuali di letti occupati se aumentano i pazienti.

 

La Sicilia paga sì l’invasione dei turisti, ma soprattutto è in crisi perché i siciliani non si stanno vaccinando: solo il 52,8 per cento ha completato l’immunizzazione e perfino tra gli over 60 la percentuale di chi ha rifiutato il vaccino oscilla tra il 15 e il 20 per cento. L’attenzione concentrata in Sicilia, l’inverno scorso, su alcuni casi sospetti di reazioni avverse dopo la vaccinazione con AstraZeneca, ha causato un irrazionale effetto valanga, che ora si sta pagando in termini di contagi, ricoveri e decessi per Covid (dei 30 morti in Italia di ieri, 12 erano in Sicilia). La combinazione “invasione dei turisti” con “popolazione non protetta” ha fatto esplodere i contagi.

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Il Lazio evita la zona gialla 

Ma non rischia la zona gialla anche la Sardegna? Qui la situazione è differente: certo, l’incidenza è molto alta, sopra 140, e c’è un problema nelle terapie intensive, dove la percentuale del 10 per cento di posti occupati è già stata superata, ma allo stesso tempo, probabilmente perché il grosso dei contagi è tra i giovani e perché comunque l’isola ha una copertura vaccinale più accettabile rispetto alla Sicilia, il dato degli altri reparti è buono, al 7 per cento, tutto sommato lontano dal 15. Sono a rischio altre Regioni? Bisogna vigilare sull’andamento della Calabria, che ieri ha avuto altri 299 nuovi casi (quasi il doppio di una settimana prima) e che negli ospedali è passata in sette giorni da 80 ricoveri a 103. Va detto che il valore dei reparti dell’area medica è vicino al limite con il 13 per cento, ma le terapie intensive sono ancora in sicurezza, al 2 per cento. Sembra evitare il passaggio in giallo per tutto il mese di agosto il Lazio, che dopo il boom di casi seguito agli Europei di calcio, si è stabilizzato. I ricoveri sono aumentati, però la percentuale è ancora al 7 per cento sia per le terapie intensive sia per le aree mediche. L’incognita semmai è rappresentata dal contraccolpo del ritorno dalle ferie, ma il Lazio ha dalla sua parte una delle percentuali più alte, in Italia, di popolazione vaccinata. Discorso analogo per la Toscana, la cui incidenza è più alta di quella della Sicilia, ma l’impatto sugli ospedali è molto minore.

 

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