Zona arancione o gialla, cambiano colore Veneto, Friuli, Marche, Sardegna e Toscana? Lazio: «Zona bianca lontana»

Zona arancione o gialla, dove vanno Veneto, Friuli Vg, Marche, Sardegna e Toscana? Lazio: «Zona bianca lontana»
di Gianluca De Rossi
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Mercoledì 27 Gennaio 2021, 17:39 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 15:52

Zona gialla, zona arancionezona rossa o addirittura rosso scuro? È il tormento delle regioni italiane in tempo di pandemia da Covid-19. L'ultima nata delle zone a colori è quella rosso scuro, coniata dall'Union europea, che ravviva i tormenti che si ripercuotono su cosa poi si possa realmente fare nelle regioni italiane, con spostamenti sì e spostamenti no a seconda del colore. Ma non solo: negozi e centri commerciali chiusi o aperti, e poi scuole, palestre, piscine, bar, ristoranti e tante altre attività aperte al pubblico o non ancora riaperte che da mesi aspettano di vedere l'allentamento delle misure per il contenimento del virus per tornare a respirare a pieni polmoni, economicamente parlando e non solo.

Le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza, in vigore dal 24 gennaio 2021 sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, collocano in area arancione Lombardia e Sardegna e confermano sempre in area arancione Calabria, Emilia Romagna e Veneto. Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle aree gialla, arancione e rossa è la seguente:

1) area gialla: Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento, Toscana

2) area arancione: Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Veneto, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta

3) area rossa: Provincia Autonoma di Bolzano, Sicilia.

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Dalle zone rosso scuro per l'Ue alle richieste di cambiare colore

 

Tra litigi e scaramuccie in Italia tra presidenti delle regioni e governo, l'Ue introduce la zona "rosso scuro" per Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Alto Adige, quattro territori candidati alla nuova classificazione di 'off limits' per alta intensità del contagio. Con obbligo di test e quarantena per poter viaggiare, tra i principali inconvenienti. Pronta la risposta dei governatori italiani: «Mi sembra una cosa molto aleatoria, che non accadrà - dice il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga -. Già i dati di questa settimana mostreranno che saremo sotto i famosi 500 per 100 mila abitanti». Inoltre, «questo tipo di parametro, che abbiamo abolito per il calcolo delle nuove zone in Italia, cioè l'incidenza dei contagi su 100 mila abitanti, è sbagliato perché penalizza i territori che fanno più tamponi».

Quanto al Veneto, «c'è da parte del presidente Luca Zaia un'interlocuzione con il ministro Speranza, che sarà interlocutore con l'Ue», afferma l'assessore veneto alla Salute Manuela Lanzarin. «Quei parametri sono superati - ribadisce - perché l'incidenza dei positivi su 100 mila abitanti risale a 15 giorni fa, e vediamo invece che l'andamento delle emergenze è in continua diminuzione».

L'Emilia Romagna, con Stefano Bonaccini, si è detta certa già ieri che con il miglioramento della curva dei contagi la zona rosso scuro non ci sarà

A Bolzano invece si chiudono i bar. In Alto Adige, per Roma zona rossa e per Bruxelles a rischio "rosso scuro", da domenica stop anche ai ristoranti, annuncia il presidente della provincia autonoma Arno Kompatscher, che giovedì firmerà un'ordinanza. «Siamo convinti che la nostra strategia di effettuare molti test, ben oltre la media nazionale e internazionale, sia la strada giusta, anche se questo ci penalizza nelle classificazioni», ha spiegato Kompatscher, «sarebbe infatti giusto non solo contare i positivi, ma anche i test effettuati su 100.000 abitanti».

I colori dell'Unione europea per il Covid sono cinque: verde, arancione, rosso e grigio (quest'ultimo indica assenza di sufficienti dati), a cui si aggiungerebbe ora il "rosso scuro". I governatori leghisti, compreso il lombardo Attilio Fontana, avevano già chiesto al governo, prima che cadesse, la revisione del sistema delle fasce.

Ora si aggiunge la questione della classificazione europea, in base alla quale le restrizioni dovrebbero ovviamente venire disposte dai singoli Stati.

Le regioni

Veneto, Zaia: «Rt a 0,62, spero in zona gialla».

 

«Questa settimana la nostra è la seconda regione in Italia con indice Rt più basso. Venerdì prossimo avremo il verdetto. Ma, già oggi secondo i nostri calcoli siamo a un Rt dello 0,62». Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia oggi nel corso del punto stampa in cui ha auspicato: «Io ho ragionevoli speranze che si possa arrivare quindi alla zona gialla dopo tre settimane di 'arancione'». Il governatore del Veneto ha spiegato: «Questo ci dà un segnale di speranza da un lato e di preoccupazione dall'altra -ha sottolineato- ricordo che il virus sta facendo fare 'l'altalenà a molti Paesi: Sagna, Francia, Gran Bretagna e Germania dove nonostante il lockdown la diffusione del virus non scende».

Lazio, D'Amato: «Obiettivo zona bianca lontano, ma settimana prossima forse gialla»

«L'obiettivo» della zona bianca nel Lazio «è ancora molto lontano», dice in una intervista a Repubblica l'assessore alla Sanità e integrazione sociosanitaria del Lazio Alessio D'Amato. «Ma gli ultimi dati ci fanno guardare con fiducia all'obiettivo dell'area gialla per la fine della prossima settimana».

#Coronavirus: il bollettino della Regione Lazio del #27gennaio. #SaluteLazio

Pubblicato da Salute Lazio su Mercoledì 27 gennaio 2021

Friuli Venezia Giulia, Fedriga: «Ipotizzo zona gialla»

 

«I dati del Friuli Venezia Giulia sicuramente» sono in linea con uno scenario di zona gialla. «In settimana sentirò il ministro Speranza, ma i dati, già dalla scorsa settimana, ci danno in 'giallò. La scelta non è nostra, ma ipotizzo sia così». Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a chi, a margine di una cerimonia alla Risiera di San Sabba, gli chiedeva se nei prossimi giorni la regione sarebbe tornata in zona gialla.

La Valle d'Aosta punta a tornare in zona gialla 

La Valle d'Aosta è pronta a tornare zona gialla da domenica prossima. I dati sulla diffusione del Covid-19 nella regione alpina sono confortanti: nella settimana dal 18 al 24 gennaio sono stati rilevati 80 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. L'indice Rt, inoltre, è sceso a 0.80. In base a questi numeri la Valle d'Aosta dovrebbe tornare zona gialla, ma sulla decisione possono pesare anche altri fattori tra cui l'instabilità politica che rischia di rallentare l'iter delle decisioni sulle misure da adottare per contrastare la pandemia. I dati delle ultime 24 ore confermano una frenata della diffusione del coronavirus nella regione alpina: solo due nuovi positivi su 103 persone sottoposte a tampone e nessun decesso. I casi totali di contagio scendono a 282 (25 in meno di ieri) con 27 nuovi guariti. I ricoverati sono ora 44 (4 in terapia intensiva), di cui 38 nell'ospedale Parini di Aosta e 6 nell'ospedale da campo dell'esercito.

Sardegna in pressing per tornare in zona gialla

 

Mentre il governatore della Sardegna Christian Solinas prende tempo sull'eventuale ricorso contro l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che ha decretato la fascia arancione per l'Isola confidando nel «buonsenso» del governo per un ritorno in zona gialla, scende al 22% la percentuale di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive da parte di pazienti Covid, -4% rispetto al 25 gennaio. È quanto emerge dal monitoraggio giornaliero di Agenas sulla regione. Si tratta di circa 8 punti percentuali in meno rispetto alla soglia critica del 30% stabilita da Roma: è uno dei parametri che viene preso in considerazione per la classificazioni delle regioni nelle singole fasce di contenimento del virus. I pazienti Covid-19 ricoverati in area medica rispetto ai posti letto disponibili in Sardegna risultano essere pari al 28% (stabile) e sempre sotto l'altra soglia critica fissata stavolta al 40%. «Temiamo che la classificazione che il Governo ci ha attribuito sia assolutamente erronea e non tenga conto della reale situazione della Sardegna - aveva spiegato ieri il governatore - per questo abbiamo attivato da subito le interlocuzioni e dimostrato coi numeri che si può ritornare ad essere zona gialla. Se non ci daranno ascolto, ci difenderemo e tuteleremo la Sardegna e i nostri operatori commerciali in tutte le sedi».

Lombardia, Moratti: «La fase 1 della vaccinazione si chiuderà il 5 marzo»

«Se non dovessero intervenire modifiche nel piano consegne, sappiamo che potremo avere il completamento della fase 1 per il 5 marzo» in Lombardia. Lo ha detto l'assessore regionale al Welfare Letizia Moratti, riferendo in commissione Sanità sulle vaccinazioni anti- Covid. «Siamo in attesa della conferma del piano delle consegne, è stata trasmessa una ipotesi preliminare di completamento della fase 1 per il 5 marzo. Quindi prevediamo, alle attuali consegne, di avere il completamento della fase per quel giorno», ha spiegato Moratti.

Toscana, Giani: «Si stima di restare zona gialla»

 

«La stima approssimata ci porta a dire che abbiamo un Rt da 0,90 a 1: sappiamo che 1 è il limite, se faccio un pò la media il nostro è 0,95, quindi abbiamo dati che ragionevolmente possono farci pensare di rimanere nella zona gialla anche la prossima settimana». Lo ha affermato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani a margine di una iniziativa svoltasi oggi a Firenze per la Giornata della Memoria. «Ancora non possiamo trarre conseguenze formali - ha spiegato ai cronisti - ma i dati che sono il frutto dell'elaborazione dei numeri che avrà domani l'Istituto superiore di sanità, per creare i dati che saranno esaminati dalla cabina di regia dopodomani a Roma, ci portano ad essere moderatamente ottimisti». Giani ha parlato di «stabilizzazione» dei numeri del Covid in Toscana, «che ci porta a dire - ha aggiunto - che ad esempio la scelta coraggiosa di riportare i ragazzi a scuola nelle secondarie superiori l'11 gennaio scorso non ha assolutamente influenzato l'andamento pandemico».

Marche, Saltamarini ipotizza un ritorno delle Marche in zona gialla

 

Sono arrivate oggi nelle Marche con un volo cargo atterrato all'aeroporto di Ancona Falconara «5.850 dosi del vaccino Pfizer-BioNTech» anti Covid-19. Ad annunciarlo l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, precisando che si tratta di «metà della provvista ma ci consente di completare la doppia dose prevista per il personale della sanità. Dovrebbero arrivare nei prossimi giorni 1.700 dosi di Moderna, questo ci consente di allargare la protezione nelle case di riposo e nelle Rsa». Saltamartini ipotizza un ritorno delle Marche in zona gialla, con un Rt sotto 1 (a 0,98), «ma le valutazioni del governo sono più complessive e generali».

 
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