Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Anna Maria Bernini e Giusy Bartolozzi hanno annunciato che il lavoro di Forza Italia si concentrerà su maggiore repressione, quindi pene più severe, ma prevedono anche più prevenzione. La vice Presidente della Camera Carfagna ha sottolineato che “per sconfiggere la violenza sulle donne serve una rivoluzione culturale, ma di segno opposto a quella profondamente illiberale delle forze di governo, favorevoli alla riapertura delle case chiuse e a una riforma del diritto di famiglia che minaccia la sicurezza di donne e figli.
Questi intenti non possono certamente essere celati dietro provvedimenti dell’ultima ora, improvvisati e propagandistici. Adesso il M5S cerca di accreditarsi come difensore delle donne mentre da anni scatenano in rete con aggressività e violenza i loro militanti contro personalità femminili non gradite, fatte oggetto di volgarità, di scherno e di persecuzioni misogine. Noi abbiamo sempre ritenuto giusto introdurre pene più severe per i reati contro le donne e sostenuto che le norme debbano essere applicate con rigore, ma la violenza maschile è un fenomeno criminale con profonde radici culturali e quindi vogliamo investimenti e politiche attive per prevenzione, formazione e educazione.
Mariastella Gelmini ha rivendicato che quella al fianco delle donne è "una battaglia che è nelle corde di Forza Italia. Non è una battaglia spot ma identitaria e ci auguriamo sia alla Camera che al Senato vi sia una convergenza ampia e trasversale. Per Anna Maria Bernini, presidente dei senatori FI, "bisogna tenere sempre i riflettori accesi e non abbassare mai la guardia. Non sono temi solo femminili, basta con i provvedimenti 'lava coscienza' che non danno alle donne una vera garanzia di sicurezza ma sono solo norme manifesto che creano grande confusione di leggi e pene”.
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