Totonomi sottosegretari, Barachini andrà all’editoria. Per FdI ci sono Leo e Cirielli

I capi di gabinetto dei ministri: Storto va alle infrastrutture, Panucci all’università, Rizzo alla giustizia

Sottosegretari, Barachini andrà all editoria. Per FdI ci sono Leo e Cirielli
di Emilio Pucci
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Venerdì 28 Ottobre 2022, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 11:43

Due giorni fa a villa Grande Berlusconi e Tajani, mentre Letta intratteneva gli altri ospiti, hanno avuto un lungo confronto sul dossier del sottogoverno in FI. È necessario un accordo interno in FI. Fratelli d’Italia aspetta la lista dal partito azzurro per chiudere la partita. La lista potrebbe essere definita oggi, intanto ieri c’è stata un’altra riunione tra gli sherpa azzurri e i vertici di Fdi alla Camera. L’accordo non è stato ancora siglato. «Non possiamo perdere tempo», l’input del premier Meloni e dello stato maggiore del suo partito. La riunione del Consiglio dei ministri è prevista per lunedì poi, dopo il giuramento, il governo sarà operativo e potrà mettere a terra le prime misure. Al momento Fi sarebbe riuscita a strappare tre posti da viceministri. Il primo per Sisto alla Giustizia, il secondo per Barelli (vicino al vicepremier e responsabile degli Esteri) agli Interni e il terzo per Valentini (fedelissimo del Cavaliere) al Mise. Inoltre a Forza Italia toccheranno sei sottosegretari. Casasco andrà al Mef. Potrebbero essere ripescati l’ex vicepresidente della Camera Mandelli (alla Salute) e l’ex deputato Perego (alla Difesa). Gli altri nomi in ballo sono Bergamini, Mangialavori, Siracusano ma nell’elenco dei papabili c’è anche Battistoni. 

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GLI APPUNTI

Berlusconi comunque approva il nuovo corso: dal suo bloc notes tirato fuori mercoledì sera nella sua residenza romana ha segnato le priorità che i ministri e i sottosegretari dovranno portare avanti: giustizia, fisco, imprese, lavoro ai giovani.

Al Mef dovrebbe tornare l’ex sottosegretario Freni (ma c’è ancora l’ipotesi Mise). Per il partito di via Bellerio confermato anche Rixi viceministro al ministero delle Infrastrutture. L’altro viceministro potrebbe essere Durigon (Lavoro) o più probabilmente Gava (Transizione ecologica). Tra gli ex lumbard in corsa per entrare nell’esecutivo ci sono anche Bergonzoni (Cultura), Molteni (Interni), Ostellari (Giustizia). Circolano pure i nomi di Bitonci, Centemero e Morelli. Entreranno nell’esecutivo Colucci o l’ex sottosegretario alla Salute Costa per Noi moderati mentre per Fdi Cirielli andrà al dicastero degli Esteri, Leo all’Economia. In corsa Delmastro (Giustizia) Frassinetti (Istruzione), Gemmato (Salute), De Toma (Mise). Ma il dossier è legato pure alle presidenze di commissione. Si tratta di 24 presidenze (14 a Montecitorio e 10 a Palazzo Madama): 11 a FdI (6 alla Camera e 5 al Senato); 7 alla Lega (4 a Montecitorio e 3 a Palazzo Madama); 5 a FI (3 alla Camera e 2 al Senato). Una presidenza di commissione andrà a un esponente di Noi Moderati. Intanto continua la composizione delle caselle dei capi di gabinetto. Storto alle Infrastrutture, Scino all’Ambiente, Alesse al Sud e mare, Varone al Mef, Eichberg al Mise, Panucci all’Università, Rizzo alla Giustizia. Come sottosegretario a palazzo Chigi, il forzista Barachini, avrà l’editoria, Fazzolari di FdI l’attuazione del programma. Il nuovo segretario generale di palazzo Chigi sarà Deodato. Il capo di gabinetto di Meloni dovrebbe essere Caputi.

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