Toninelli licenzia con una mail Coppola, il prof che aveva dato l'ok alla Tav

Toninelli licenzia con una mail Coppola, il prof che aveva dato l'ok alla Tav
di Umberto Mancini
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Lunedì 22 Luglio 2019, 16:01 - Ultimo aggiornamento: 17:38

ROMA Licenziato con una mail. Una semplice Pec firmata del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli. Neppure un preavviso di qualche giorno, una telefonata, un incontro veloce. Alla faccia, si potrebbe dire, del Decreto dignità tanto caro ai 5Stelle. La colpa di Pierluigi Coppola, uno degli esperti del Mit che si era dissociato dalla valutazione negativa sulla Tav elaborata dalla commissione costi benefici di cui faceva parte, è solo quella di aver mantenuto il punto, di aver detto no ad una analisi che riteneva e ritiene infondata. Per questo l'ingegnere, tra i più stimati del settore, è stato epurato dopo 4 anni di servizio al dicastero, innumerevoli consulenze e relazioni.

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NON ALLINEATO
In sostanza non si era allineato con la commissione costi-benefici presieduta da prof Marco Ponti, un No Tav convinto. La quale, invece di seguire le linee guida del Mit, ha utilizzato un modello metodologico nuovo per bocciare l'alta velocità Torino-Lione. O almeno è questo che Coppola contestò in una nota al ministro: «Se si fossero seguite le direttive del decreto ministeriale numero 300 del 2017, il risultato dell'analisi sarebbe stato sostanzialmente diverso e i benefici della Tav avrebbero potuto superarne i costi».
E invece la Commissione, come noto, ha seguito una rotta diversa. Mettendo in luce, proprio per affondare l'opera, la perdita di accise per 6 miliardi da parte dello Stato (mancato guadagano) in caso di costruzione della linea ferroviaria. «Nel calcolo - spiega Coppola al Messaggero - non sono stati considerati scenari alternativi ed il fatto che senza una nuova linea ferroviaria, tra l'altro già in fase di costruzione, non ci sarebbero stati collegamenti efficienti tra la Francia e l'Italia». Del resto, ed è noto, la linea stradale non avrebbe fatto altro che alimentare l'inquinamento ed andare contro le indicazioni europee sul fronte ambientale. Coppola non vuole fare polemiche, ma di fatto è molto sorpreso per il trattamento subito. La sua avventura al Mit è terminata il 15 luglio. Eppure la consulenza come esperto e titolare di un contratto con la Struttura Tecnica di Missione era legata al mandato governativo del ministro. Quindi, non in scadenza, e che nessuno immaginava sarebbe stato troncato. Nella mail certificata, nella quale si comunica al professore che la sua attività deve ritenersi conclusa, si cita la violazione di un comma di un decreto ministeriale che regola il comportamento dei consulenti nei rapporti con il pubblico che non devono rilasciare dichiarazioni offensive nei confronti dell'amministrazione e del ministro, né parlare a nome della medesima amministrazione in assenza di autorizzazione. Coppola non sembra aver violato nessuna di queste regole, o aver tenuto «comportamenti» punibili, a quanto pare, addirittura con l'estromissione dall'incarico. Né, del resto, gli erano stati contestati in precedenza dal Mit. L'ingegnere si è limitato a contestare, sempre pubblicamente, la metodologia adottata non solo per la Torino-Lione ma anche per le altre opere, confortato in questa sua presa di distanza da oltre 100 professori e ingegneri dei Trasporti delle università italiane riuniti nella Sidt (Società Italiana Docenti dei Trasporti) che hanno espresso pareri sostanzialmente analoghi.

PROSSIME MOSSE
Di un contratto in scadenza a settembre sono, invece, titolari il professor Ponti che di recente ha attaccato sui giornali il ministro Toninelli e il suo gruppo di lavoro. Anche per questi esperti tira una brutta tira aria. Al Mit si stanno già cercando dei sostituti.

 
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