Tobia Zevi, chi è l'assessore alla Casa dal cognome importante nella bufera per le chat con gli abusivi: «La mia famiglia scritta nelle catacombe»

La trasmissione "Fuori dal Coro" ha mandato in onda una chat che proverebbe una presunta trattativa tra l'assessore e il 'leader degli occupantì Luca Fagiano

Tobia Zevi, chi è l'assessore alla Casa dal cognome importante nella bufera per le chat con gli abusivi: «La mia famiglia scritta nelle catacombe»
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 22 Marzo 2023, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 11:59

Tobia Zevi, assessore alle Politiche abitative di Roma, è finito al centro di uno scandalo dopo che la trasmissione "Fuori dal Coro" ha mandato in onda una chat che proverebbe una presunta trattativa tra l'assessore e il 'leader degli occupantì Luca Fagiano per redigere concordemente il Piano Casa della città prima della sua approvazione.

Fuori dal Coro scatena la bufera sull'assessore Zevi: «Accordi in chat con gli abusivi». Lui si difende: «Chat manipolate»

La famiglia importante

Zevi, 40 anni, fa parte di una delle famiglie ebraiche più importanti d’Italia. Sua nonna, Tullia Zevi, deceduta nel 2011, è stata una delle personalità più importanti dell’ebraismo italiano e, come giornalista, seguì anche il processo di Norimberga. Suo padre, Luca Zevi, è architetto e urbanista mentre il suo bisnonno, Guido Zevi, collaborò con il sindaco Ernesto Nathan. “Nathan era inglese, di profilo internazionale, mentre io rappresento una storia più autoctona: la mia famiglia sta a Roma da due millenni, il nome Zevi è scritto nelle catacombe”, dchiarò lui mentre correva alle primarie del Pd per la scelta del candidato.

Su sette, Zevi è arrivato sesto con il 3,53 per cento (1663 preferenze), senza partiti dietro ma con una campagna ben orchestrata e manifesti 3 x 2 disseminati ovunque. Poi Gualtieri lo portò nella sua squadra. 

 

La carriera

Nato a Roma il 15 ottobre 1983, qui ha conseguito i suoi studi, la Laurea in Lettere e Filosofia, e, nel 2012, il Dottorato di ricerca in Storia della lingua italiana.

Nel 2013  è stato candidato alla segreteria romana del partito per la mozione Renzi, tra i promotori dell'associazione politica Big Bang Roma a sostegno dell'allora sindaco di Firenze per la segreteria nazionale. Responsabile del Programma sulle Global Cities dell’Istituto di Studi di Politica Internazionale, dal 2008 al 2012 ha lavorato in Provincia per Nicola Zingaretti, occupandosi di solidarietà e cooperazione internazionale. E' stato, tra il 2016 e il 2018, al fianco dell'allora Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Nel 2015 è entrato al Ministero degli Esteri occupandosi di diritti umani e cooperazione internazionale. 

Ad aprile 2020 ha lanciato la sua candidatura alle primarie del Centrosinistra per la scelta del candidato sindaco, con una campagna di comunicazione ad alto impatto visivo, con cartelloni 3x2 disseminati in tutta Roma. E' arrivato sesto su sette candidati, ottenendo il 3,53% pari a 1663 preferenze. 

Le chat a Fuori dal coro

Mario Giordano ha lanciato una esclusiva mostrando uno scambio di messaggi in una chat su WhatsApp tra Zevi e il 'leader degli occupantì Luca Fagiano. «Peccato che la chat sia manipolata, con tagli e omissioni che chiaramente compromettono il senso - ribatte lui in un post su Facebook - Intendiamoci, non ho nessun problema a dibattere politicamente sulle scelte che faccio e che ho fatto, ma non sono disposto a passare sopra a scorrettezze». «Avendo intuito che Giordano aveva informazioni inesatte, oppure che fosse interessato a mestare nel torbido, oggi pomeriggio gli ho telefonato e scritto via SMS. L'ho fatto civilmente per tentare di spiegargli che stava prendendo un abbaglio. Non mi ha risposto né richiamato, evidentemente geloso custode del suo »scoop«, e non della verità. A tutela dell'onorabilità mia e degli altri interlocutori della chat (20, rappresentanti dei sindacati, consiglieri comunali e esponenti delle associazioni) domani (oggi ndr) andrò a sporgere denuncia querela nei confronti di Giordano e della redazione di Fuori dal Coro. Il ricavato dell'eventuale risarcimento del Tribunale sarà da me integralmente devoluto a un progetto sociale per chi è in emergenza abitativa. E nei prossimi giorni approveremo il Piano Casa, perché a parlare siano gli atti e il lavoro che svolgiamo tutti i giorni, e non le polemiche giornalistiche fatte in modo scorretto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA