Tifoso morto, il Campionato va avanti. Ma Giorgetti: ora linea dura

Tifoso morto, il Campionato va avanti. Ma Giorgetti: ora linea dura
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Giovedì 27 Dicembre 2018, 12:39 - Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre, 08:28

Il Campionato non si ferma per la morte del tifoso morto investito prima di Inter-Napoli. Ma tutti, dal presidente della Fgci Gravina al sottosegretario Giorgetti e a Salvini, sono d'accordo nell'annunciare un'inversione di rotta: d'ora in poi linea dura contro violenza e razzismo fuori e dentro gli stadi.

Sono complessivamente nove, compresi i tre interisti già in carcere, gli indagati per gli scontri ieri sera nella zona di via Novara prima della partita Inter-Napoli. Per tutti l'accusa è di rissa aggravata, mentre gli investigatori della Digos sono ancora al lavoro per identificare il conducente del Suv che ha investito e ucciso Daniele Belardinelli.

«Sabato in Serie A si gioca, ho parlato un po' con tutti per sentire il clima intorno a ciò che è successo ieri e all'unanimità, dai sottosegretari Giorgetti e Valente alla Lega di Serie A e al presidente del Coni, abbiamo deciso di andare avanti», ha detto Gravina in diretta su Sky Sport.

«Il calcio e lo sport in generale - è intervenuto Giorgetti - non possono essere causa o pretesto per violenza e razzismo. È il tradimento dello spirito di ogni sport. Serve un segnale chiaro anche da parte del mondo sportivo: oltre a punizioni esemplari è necessaria un'inversione di rotta». Giorgetti chiede di «chiudere le curve» piuttosto che sospendere le partite con i problemi di evacuazione degli stadi, e di programmare a mezzogiorno e non la sera le partite a rischio.

«Non si può morire per andare a vedere una partita di pallone
», commenta a caldo Salvini la notizia del decesso del tifoso interista morto dopo essere stato investito ieri negli scontri prima di Inter-Napoli a San Siro. 
 


«A inizio anno - ha annunciato -  convocherò sia le società di calcio sia i responsabili dei tifosi di tutta Italia delle serie A e B, perché il calcio torni ad essere un momento di divertimento e non di violenza. Vedremo di fare quello che non sono riusciti a fare altri». 

Gli fa eco Gravina, il presidente della Figc. «Non è più tempo di essere tolleranti. È il momento della tolleranza zero, non si può darla vinta ad alcuni scellerati». Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, in un'intervista al Tg Sport su Rai 2, in merito ai fatti di ieri a Milano, quando, ha sottolineato «il calcio è stato vittima due volte». Gravina ha confermato che sabato il calcio non si fermerà, invitando poi tutti all'interno della Figc «operare e lavorare nel rispetto dei loro ruoli».

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