Nella legislazione francese, alla quale è sottoposta Telt, è infatti previsto proprio questo. Prima degli appalti veri e propri, le società sono chiamate a presentare la loro disponibilità concrete a realizzare le opere previste da Telt e la pubblica amministrazione francese conserva il diritto per sei mesi di revocare la richiesta.
Nulla di più di quanto era già previsto, quindi, ed infatti Telt scrive nella lettera di risposta, che per bloccare tutto occorre ben altro. Ovvero una legge o un nuovo trattato Italo-francese. Nulla di tutto ciò è però avvenuto.
Anche gli appalti procedono quindi secondo lo schema. Ciò che la lettera di Conte ribadisce sono le perplessità del governo italiano. Nulla di più di quanto già non si sapesse.
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