Tav, tensione Italia-Francia. «Pronta solo nel 2043». Salvini: «Parigi sia di parola». Ma il ministro francese smentisce

Un incidente al giorno, o quasi, scandisce la crisi nei rapporti diplomatici tra Roma e Parigi

Tav, tensione Italia-Francia. «Pronta solo nel 2043». Salvini: «Parigi sia di parola», Ma il ministro francese smentisce
di Francesco Bechis
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Giovedì 11 Maggio 2023, 12:50 - Ultimo aggiornamento: 19:41

Ieri i migranti, oggi la Tav. Un incidente al giorno, o quasi, scandisce la crisi nei rapporti diplomatici tra Italia e Francia.

ALTA TENSIONE

Dopo l'ennesimo giro di accuse dell'Eliseo al governo Meloni per la gestione migratoria "disumana", riecco aprirsi una ferita che sembrava ricucita. La linea ad alta velocità tra Torino e Lione potrebbe finire su un binario arruginito. Il taglio del nastro, per la tratta italiana, è previsto entro il 2033. Ma in Francia, scrive Repubblica, potrebbe arrivare ben dieci anni dopo, nel 2043.

Questione di tempi.

E di scelte. Parigi sembra infatti orientata a realizzare la tratta francese di accesso alla Tav solo una volta completato il tunnel del Moncenisio, che da cronoprogramma entrerà in funzione tra il 2032 e il 2033. Una galleria lunga 57,5 chilometri che corre sotto le Alpi e ha un costo non proprio modico: 9 miliardi di euro.

I TEMPI

Poi, e solo poi, il governo francese attiverà le ruspe per completare la Tav. Tempo stimato: dieci anni. Tanto ci vuole per chiudere i lavori della linea che da Saint Jean de Maurienne incrocia l'alta velocità Parigi-Marsiglia. Nel frattempo, spiega ancora Rep, la Francia si limiterà a "sistemare" i binari esistenti. E' questa la roadmap stilata dal Coi (Conseil d'orientation des infrastructures), su cui dovrà esprimersi ora il governo francese in vista della Conferenza intergovernativa italofrancese prevista il 22 giugno a Lione.

LE REAZIONI

Intanto però la notizia di un rinvio scalda gli animi a Roma. Tra i primi a commentare il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini. «Al di là degli insulti, delle polemiche e delle provocazioni che registriamo con stupore – è la reazione del leader della Lega –, siamo preoccupati dalle titubanze francesi a proposito di Tav. Da Parigi ci aspettiamo chiarezza, serietà e rispetto degli accordi: l'Italia è stata ed è di parola, non possiamo accettare voltafaccia su un'opera importante non solo per i due Paesi ma per tutta Europa».

Sale l'attesa, di conseguenza, per l'incontro previsto domani a Lione tra i capidelegazione della Conferenza intergovernativa: per la Francia Josiane Beaud, per l'Italia Paolo Foietta, insieme a una delegazione di rappresentanti Ue. Annosa vicenda, quella della Tav. E non solo per le proteste - anche violente - che da decenni agitano le valli piemontesi e vedono in campo azioni dimostrative e sabotatorie da parte dei manifestanti contrari all'alta velocità.

I PRECEDENTI

Negli ultimi mesi infatti il dossier è tornato ad agirare gli animi fra Roma e Parigi proprio per l'intenzione manifestata dai francesi di voler rinviare a data da destinarsi il completamento della linea. A dicembre le prime avvisaglie. La Tav è un' "opera strategica", il messaggio allora dell'Eliseo, ma di una chiara tabella di marcia neanche l'ombra. E già all'epoca Salvini aveva tuonato di rimando: «Suggerirei a Macron di vigilare, sulla Tav la Francia sta ritardando un po' troppo». Ora la goccia finale. Che a questo punto rischia di far traboccare il vaso

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