Nel 2018 la pressione fiscale per gli italiani si è attestata al 42,1% del Pil contro una media dell'area del 34,3%. Ad aprire la classifica è la Francia, che supera il 46%, mentre all'opposto si trova il Messico, ad appena il 16%. I dati sono contenuti nelle ultime «Revenue Statistics» dell'Osce.
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Quattro Paesi, spiega l'Ocse, hanno percentuali superiori al 43% ed altri quattro sono sopra il 40%. Cinque paesi dell'area sono invece sotto il 25% del Pil. In dettaglio, in seconda posizione dopo la Francia, con un peso del fisco pari al 44,9%, si piazza la Danimarca, paese dove storicamente la tassazione è al top delle graduatorie internazionali. Seguono il Belgio (44,8%), la Svezia (43,9%), la Finlandia (42,7%), e l'Austria (42,2%) che per un solo decimale sorpassa l' Italia rispetto al 2017.
Il Lussemburgo è al 40%, la Norvegia al 39%, la Grecia e l'Olanda sono al 38,7%, davanti alla Germania con il 38,2%. Tra gli altri maggiori Paesi, la Spagna è al 34%, il Regno Unito al 33,5%, la Svizzera al 27,9% e gli Stati Uniti, dove la riforma voluta da Donald Trump, ha portato la pressione fiscale al 24,3% dal precedente 26,8%. All'opposto della classifica, si piazza il Messico, al 16,1% del Pil, preceduto da Cile (21%) e Irlanda (22,3%).
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