Tamponi a 10 euro e sconti per i ragazzi. Green pass: è scontro sui prof. Oggi cabina di regia

Tamponi a 10 euro e sconti per i ragazzi. Green pass: è scontro sui prof
di Alberto Gentili
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 4 Agosto 2021, 22:57 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 11:24

Arriva il giorno della verità per le nuove misure anti-Covid. Oggi Mario Draghi riunirà alle 11.30 la cabina di regia della maggioranza e, dopo un confronto con le Regioni, nel pomeriggio il Consiglio dei ministri darà il via libera al nuovo decreto. Quello che dovrebbe contenere da settembre l’obbligo del Green pass per il personale di scuola e università e per salire su navi, aerei, treni a lunga percorrenza. Prevista anche una sforbiciata al prezzo dei tamponi, mentre tornerebbe l’ipotesi di riaprire le discoteche ai clienti con il Qr code.

Il condizionale è d’obbligo perché, come dice una fonte di governo che segue la trattativa, «il quadro è abbastanza consolidato, ma la decisione finale verrà presa dopo il confronto in cabina di regia e in Consiglio dei ministri.

Qualcosa potrebbe cambiare». Tanto più che a palazzo Chigi ieri c’è stato un incontro per definire gli ultimi dettagli e limare il testo del decreto tra lo staff di Draghi, il ministro della Salute, Roberto Speranza, il commissario straordinario Francesco Figliolo e il capo del Cts Franco Locatelli. 

Matteo Salvini - come dimostrano i 916 emendamenti della Lega al decreto che da domani introduce l’obbligo del Green pass per andare al cinema o a teatro, in piscina o in palestra, per mangiare nei ristoranti al chiuso, per una visita a un museo o per entrare in uno stadio, fiera o congresso - è contrario all’estensione dell’obbligatorietà del lasciapassare verde. «Per i professori è un obbligo vaccinale camuffato», dice il leghista Claudio Borghi. «Salvini mette in difficoltà il governo», ribatte Federico Fornaro, capogruppo alla Camera di Leu, «ha presentato un emendamento soppressivo per cancellare del tutto il Green pass e altri 434 emendamenti per limitarne l’utilizzo. Forse dimentica che il lasciapassare verde è stato deciso dal Consiglio dei ministri, nei fatti ha la stessa posizione della Meloni o dei no vax».

Non basta. La Lega è «fermamente contraria» anche all’uso del Qr code per andare in ufficio o in azienda come dimostrano le parole del ministro Giancarlo Giorgetti che oggi non sarà probabilmente in Cdm in quanto impegnato al G20: «Si sta discutendo ma non sono ancora state prese decisioni. Ci sono precauzioni da prendere, perché ci sono diritti del lavoro da salvaguardare».

Green pass dal 6 agosto, ecco dove serve e come ottenerlo

Ricciardi: «Green pass non basta, serve anche il monitoraggio dell'aria soprattutto dove ci sono bambini come nelle scuole»

La mediazione

Draghi ha già accantonato però l’ipotesi di estendere il Green pass a uffici e aziende. E le proposte filtrate martedì assegnano alla Lega qualche successo: Speranza e il Cts avrebbero voluto l’obbligo vaccinale per i professori. Invece, mediando, il premier proporrà oggi di limitare l’intervento al lasciapassare verde per il personale scolastico e universitario, esentando gli studenti. Altro segnale di attenzione alla Lega: il taglio al prezzo dei tamponi che dovrebbe scendere tra i 10 e i 15 euro per gli adulti e tra i 6-7 euro per i minorenni. Non è inoltre escluso che oggi, in cabina di regia, venga dato il via libera alle discoteche: la Lega e Forza Italia spingono, Speranza resiste. Come potrebbe rispuntare l’obbligo del Green pass per chi lavora nei settori per i quali da domani sarà necessario per i clienti. Insomma, com’è sempre accaduto, saranno le ultime ore a definire i dettagli del nuovo provvedimento.
Non ci dovrebbero però essere sorprese su scuola e università. Per i professori che dovessero rifiutare il Green pass non saranno previsti né la sospensione, né tantomeno il licenziamento. Ma verranno adibiti ad altre mansioni che non prevedano contatti con gli alunni. Inoltre, con l’imperativo del «tutti in classe», la Dad sarà concessa (su richiesta dei sindaci o dei governatori) solo nelle Regioni in cui dovesse scattare la zona rossa o arancione.

I nodi da sciogliere


Altrettanto difficile è che Draghi possa rinunciare all’obbligatorietà del Green pass per i trasporti a lunga percorrenza (navi, aerei, treni), anche per permettere di superare il limite del 50% della capienza. Ma ancora si discute sulla data: Speranza vuole il 1 settembre, la Lega punta sulla fine del prossimo mese. Per bus e metro, nonostante il parere contrario di Italia Viva, invece tutto dovrebbe restare com’è: troppo complesso garantire controlli adeguati sui mezzi pubblici locali. Niente lasciapassare verde anche per i pendolari nelle tratte regionali e tra Regioni. 

Non è invece del tutto chiusa, come si diceva, la questione del Qr code per i lavoratori dei quei settori, come cinema e teatri, ristoranti al chiuso, eventi e fiere, stadi e musei, piscine e palestre, dove da venerdì sarà obbligatorio il lasciapassare per i clienti. Questo nodo verrà affrontato in cabina di regia. Con la Lega e M5S contrari e Speranza, il Pd e Forza Italia favorevoli.

Lo stesso vale, appunto, anche per aziende e uffici. Oggi il ministro della Salute assieme a quello del Lavoro Andrea Orlando incontreranno i sindacati e le imprese. Ma da ciò che filtra dagli sherpa che conducono la trattativa, il Green pass non sarà necessario per andare a lavoro. La linea di Draghi, che lunedì ha incontrato i sindacati, è piuttosto quella di rendere più stringenti i protocolli di sicurezza già operativi.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA