Stipendi dirigenti della PA, governo propone emendamento per sopprimere la deroga al tetto di 240mila euro

Stipendio dirigenti della PA, governo propone emendamento per sopprimere la deroga al tetto di 240mila euro
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Mercoledì 14 Settembre 2022, 15:55 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 00:10

Il governo ha presentato un emendamento che sopprime l'articolo 41 bis sulla deroga al tetto degli stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione. Lo rendono noto fonti di palazzo Chigi. Il governo chiederà di votare l'emendamento, salvo che le forze politiche all'unanimità non decidano di approvare l'ordine del giorno che dispone la soppressione dell'articolo nel Decreto Aiuti Ter.

La commissione Bilancio della Camera ha già approvato l'emendamento soppressivo della norma introdotta ieri nel dl aiuti bis dal Senato.

La controversa misura, introdotta dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato con un emendamento riformulato, prevede un trattamento economico accessorio per le figure apicali di Polizia, Forze Armate e Pubblica amministrazione, anche in deroga al tetto di 240mila euro fissato per i manager pubblici. Il Dl aiuti bis è al momento all'esame della commissione Bilancio della Camera e domani è atteso in Aula a Montecitorio.

Per effetto di questa modifica, una volta approvata, il provvedimento tornerà al Senato in terza lettura, per il via libera definitivo: il decreto va convertito in legge entro l'8 ottobre.

Di nuovo in Senato il 20 settembre

L'emendamento del governo che reintroduce il tetto agli stipendi dei manager pubblici sarà inserito nel dl aiuti bis, ora in seconda lettura alla Camera. Se l'emendamento sarà approvato, come sembra abbastanza scontato dalle dichiarazioni dei partiti, l'aiuti bis tornerà in Aula al Senato martedì 20 settembre in terza lettura per il varo definitivo. Alle 14.30 è convocata la conferenza dei capigruppo a seguire alle 15 sono previsti i lavori dell'Assemblea. 

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