Sicilia, i deputati Ars si aumentano lo stipendio da 11.100 a 12.000 euro al mese: «Adeguamento all'inflazione»

Stipendi parlamentari in Sicilia, approvato l'aumento. Schifani: «Adeguamento al costo della vita»
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Mercoledì 8 Febbraio 2023, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 20:05

Inflazione e costo della vita. La prima causa l'aumento della seconda e quindi dovrebbe arrivare un terzo elemento: un salvagente. Cioè l'adeguamento del salario. Per i parlamentari siciliani sarà realtà (in Sicilia i 70 consiglieri regionali sono onorevoli deputati). Finora percepivano ogni mese 11.100 euro lordi, ma oggi un voto dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) sul bilancio interno ha approvato un consistente ritocco, all'insù degli stipendi. Di quanto? L'aumento è di 890 euro lordi a testa. La voce è «adeguamento secondo la variazione dell’indice Istat». E allora a quanto ammonta il lauto stipendio? 12 mila euro lordi al mese per una spesa totale (a carico dei contribuenti siciliani) di 750 mila euro all’anno, e 11,2 milioni di euro l'anno. A beneficiare dell'aumento non sono solo i rappresentanti dei cittadini. Ma saranno anche i sindaci, come promette il governatore siciliano. Nel resto d'Italia le indennità dei sindaci sono aumentate. Ma in Sicilia ancora no. 

Il presidente della Regione Renato Schifani ha spiegato come «l' Ars, nella sua piena autonomia che va rispettata, ha deliberato l'aumento delle indennità dei parlamentari, per adeguarle al costo della vita, in ottemperanza a una legge». «Pertanto - ha detto - ritengo coerente e consequenziale che anche agli amministratori locali siciliani possa essere riconosciuto, al pari degli altri Comuni italiani, un miglioramento delle loro indennità attraverso un intervento economico che possa essere modulato, in via bilanciata, tra finanza regionale e locale».

Per quanto riguarda la riduzione delle riserve del Fondo delle Autonomie locali, il presidente ha garantito l'impegno del governo affinché, nei prossimi mesi, si possa ripristinare la dotazione finanziaria preesistente.

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In ottemperanza a una legge, ha detto Schifani parlando degli aumenti approvati oggi. Ma di quale legge parla? È la legge regionale n.1 del 4 gennaio 2014, "Misure in materia di controllo, trasparenza e contenimento della spesa relativa ai costi della politica". È una legge che prevede, appunto, l'adeguamento dello stipendio al costo della vita. Basta leggere il comma 2 dell'articolo 2: «Si procede all'adeguamento dell'importo di indennità e diaria spettante ai deputati regionali secondo la variazione dell'indice ISTAT del costo della vita». 

Faraone (Azione-Italia Viva): «Immorale»

«Il paradosso di una classe politica, che non legge i tempi, sta tutto in quello che ieri pomeriggio all'Assemblea regionale siciliana si è consumato: l'aumento di quasi 900 euro a ogni deputato. Si tratta dell'approvazione del bilancio interno dell'Ars, spacciato per automatico adeguamento Istat, subìto dagli onorevoli regionali che non sono riusciti ad arginare questo ulteriore bonifico nei loro conti correnti. Una fake news bella e buona, una bugia: lo scatto può essere bloccato, anche in Sicilia, come ogni anno, dal 2006 ad oggi, viene fatto dall'ufficio di presidenza della Camera dei Deputati». A dirlo è Davide Faraone, parlamentare nazionale di Azione-Italia Viva-Renew Europe, che aggiunge: «L'aumento della diaria, per i 70 deputati regionali, è uno schiaffo in pieno volto ai cittadini che vedono crescere il costo delle bollette, del carburante, della spesa, la rata del loro mutuo, mentre i loro stipendi, le loro entrate, rimangono pietrificati, immobili, nessun adeguamento, nessuno scatto per tutti i poveri cristi».

«Rinunciano semmai a una pizza, al riscaldamento, tengono l'auto in garage, a volte rinunciano a curarsi - dice ancora Faraone -. Adeguare gli stipendi di chi è indietro al costo della vita, tagliare le tasse sul lavoro, di questo dovrebbe occuparsi una classe dirigente seria. Invece no, si subisce, magari anche protestando, magari con sdegno, un aumento che riempie il proprio portafoglio. Nessun qualunquismo nelle mie parole, nessuna voglia di anti-politica o lotta alla casta. Semmai il contrario, credo nella politica e credo che decisioni come queste le facciano tanto male». Per Faraone «questo aumento è immorale, allontana ancor di più i cittadini dalle istituzioni, acuisce quello scollamento esistente e perdurante. Faccio appello al presidente dell'Ars, affinché riconvochi l'organismo che ha approvato l'aumento e torni sui suoi passi».

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