Stato d'emergenza, governo pronto alla proroga: ipotesi quarantena contro la variante Delta

Stato d'emergenza, governo pronto alla proroga: ipotesi quarantena contro la variante Delta
di Mario Ajello
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Mercoledì 14 Luglio 2021, 17:20 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 23:47

I rigoristi alla riscossa. E lo stato d’emergenza, visto l’impazzare della variante Delta (in Italia nel giro di una settimana i casi sono cresciuti di oltre il 50 per cento), diventa il nuovo argine contro il solito morbo che si trasforma e si maschera ma continua a rendere difficile e a procrastinare il ritorno alla normalità. A Palazzo Chigi si stanno preparando le misure di contenimento del virus che ha preso un’altra forma ma sempre quello è. Sia pure con minori ospedalizzazioni e con numeri imparagonabili a quelli dei momenti più bui. Nel governo e al ministero della Sanità ci si prepara al nuovo stato d’emergenza convinti che se non si interviene subito la variante Delta può abituarsi al vaccino e a quel punto non la fermi più.

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Stato d'emergenza, gli interventi del governo


Il governo valuta gli interventi e questi saranno: maggior ricorso a tamponi, tracciamento e ipotesi di quarantena di 5 giorni per chi arriva dai Paesi con alto tasso di contagi. E nel Partito democratico sta prendendo piede una linea favorevole all’obbligo del Green pass per gli eventi pubblici, sul modello francese, mentre la Lega (e fuori dalla maggioranza Fratelli d’Italia) non vogliono sentir parlare di questa «misura orwelliana» anche se da più parti si sente dire: «Poi Salvini la accetterà come ha accettato tutto, per non litigare con Draghi, e dirà che il Green Pass (magari all’italiana) lo ha imposto lui».

Ma chissà. E comunque anche sullo stato d’emergenza i rigoristi sono quelli del Pd, e parte del centrodestra, ma non tutti sono sintonizzati sulla linea Draghi-Speranza.

Sul tavolo del ministro della Salute sono diversi i dossier aperti: ma in quello sullo stato di emergenza, in scadenza a fine luglio, c’è scritto che quasi certamente, dopo verifica con Palazzo Chigi, sarà prorogato almeno fino a fine ottobre. Significa, per esempio, che le mascherine resteranno obbligatorie al chiuso. E anche che, se in una regione o in un’altra i contagi salgono troppo, quella zona può essere retrocessa in categoria gialla o addirittura rossa. 

Sempre a fine luglio scade l’ordinanza che toglie le mascherine all’aperto ma solo nelle «zone bianche» e che dovrebbe anch’essa essere prorogata. C’è poi la questione dell’apertura delle discoteche sulla quale il Governo prende tempo (la data iniziale era il 10 luglio): l’accesso dovrebbe essere garantito solo a chi ha il Green pass. Ma si studia anche l’ipotesi di quarantena di 5 giorni per chi arriva in Italia dai Paesi con alto tasso di contagi (come Spagna e Portogallo), nonché l’obbligo per le Regioni di effettuare un numero fisso di tamponi per rimanere in fascia bianca.

Ma l’Italia è tentata anche dal Green pass alla francese. Dopo Macron - che ha annunciato l’obbligo del certificato verde per accedere a ristoranti e trasporti incassando in poche ore un milione di prenotazioni sui vaccini - è partito il pressing da parte di alcune Regioni, categorie e forze politiche. In tanti in queste ore stanno dando seguito al parere del Commissario per l’Emergenza, Francesco Figliuolo, per il quale il sistema del Green pass potrebbe dare una spinta agli indecisi del vaccino, anche se andrebbe comunque fornita l’alternativa del tampone per rispettare gli equilibri costituzionali. Vicini a questa linea sono diversi parlamentari del Pd e alcuni governatori, mentre la leader dell’opposizione, Giorgia Meloni, parla di «follia anticostituzionale» e di «idea raggelante». E’ la stessa posizione di Salvini, che commenta: «Non scherziamo». 

Ma il punto intanto è lo stato d’emergenza. Significa che il governo può approvare ordinanze urgenti e in deroga alle disposizioni di legge. Ovvero se a ferragosto vuole chiudere tutto lo può fare senza convocare il Parlamento. Si snelliscono le procedure d’intervento e restano in piedi tutti i vari enti creati, a cominciare dal Cts. Idem le regole sullo smart working. 

L’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità fotografa la situazione e mette in guardia dai rischi. «La circolazione della variante Delta è in aumento in Italia. Questa variante - si legge - sta portando a un aumento dei casi in altri paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi». Di qui la necessità di «continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti del virus SarsCoV-2»; «rafforzare le attività di tracciamento dei casi e dei contatti di caso»; «applicare tempestivamente e scrupolosamente sia le previste misure di contenimento della trasmissione, che le misure di isolamento e quarantena». E ancora: il prolungamento dello stato d’emergenza permette anche di favorire più velocemente la conclusione della campagna vaccinale. 

Attualmente il 40,8 per cento della popolazione ha completato il ciclo vaccinale. Il 16,4 per cento ha ricevuto una sola dose. Complessivamente – contando anche il monodose e i pre-infettati che hanno ricevuto una dose - è almeno parzialmente protetto il 60,6 per cento degli italiani. La settima prossima dovrebbe essere approvato in consiglio dei ministri il prolungamento dello stato d’emergenza. E a Palazzo Chigi assicurano: «Non ci sarà problema». La situazione infatti impone la scelta rigorista della proroga dello stato d’emergenza fino a ottobre. Si attende anche di capire, mentre si studia l’estensione delle misure severe, le conseguenze dei numerosi assembramenti che si sono verificati per festeggiare la vittoria agli Europei di calcio, che potrebbero manifestarsi fra due o tre settimane, sul tavolo del premier Draghi oltre al ritorno alle zone gialle ha anche altri dossier aperti. Si parla insomma confidenzialmente nel mondo politico anche di Variante Uefa, a proposito delle possibili conseguenze negative dovute ai festeggiamenti. Ma naturalmente nessuno ci scherza su, e il governo è intenzionatissimo a non fingere che sia tornata la normalità e quindi la proroga dei provvedimenti d’emergenza è più che un’ipotesi. Si tratta solo di vedere quando verrà varata, ma sarà a giorni.

 

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