Stato di emergenza, quanto durerà ancora? «Possibile una proroga, ma breve»

Stato di emergenza, quanto durerà ancora? «Possibile una proroga, ma breve»
di Pietro Piovani
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Giovedì 9 Dicembre 2021, 17:36 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 00:13

Per quanto tempo ancora l'Italia resterà in “stato d'emergenza”? Colui che ha la responsabilità di rispondere a questa domanda, cioè Mario Draghi, rinvia la decisione: si deciderà più avanti, forse pochi giorni prima del 31 dicembre. Ossia della data in cui scadrà l'ultima delle varie proroghe decretate dai governi per fronteggiare i 22 mesi di pandemia Covid che abbiamo alle spalle. «Se necessario dovrà essere prolungato, ma comunque per poco tempo», dice il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Radio Cusano Campus. «Ci si deve ragionare sicuramente ma tutto dipende da quella che sarà l'evoluzione della pandemia. Ne siamo quasi fuori, la variante Omicron rimescola un po' le carte, vediamo come si procede con le prime e con le terze dosi».

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Stato d'emergenza, verso la proroga

Se dunque ci si orientasse per una proroga, si tratta di capire che cosa intende Sileri per «poco tempo». Il prolungamento naturale sarebbe di un mese: fino al 31 gennaio il governo può decidere di mantenere lo stato d'emergenza con un semplice dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri), senza dover chiedere nulla al Parlamento.

Se invece si volesse arrivare a febbraio e oltre, allora diventerebbe indispensabile una nuova legge. Ovvero con un decreto del governo, che però avrebbe ugualmente bisogno del voto delle camere per la conversione in legge.

Soluzione giuridica

Si sa che a Draghi non sarebbe dispiaciuto superare lo stato d'emergenza e tornare a un regime di ordinarietà. Per questo ha chiesto ai tecnici di Palazzo Chigi di studiare una possibile soluzione giuridica per mantenere in vita gli istituti di cui il Paese non può fare a meno: la struttura del commissario straordinario Figliuolo innanzitutto, e poi la possibilità di imporre l'uso delle mascherine, e le procedure semplificate per lo smart working. Si tratta di mettere a punto una nuova legge che dia legittimità a tutte queste misure in assenza del provvedimento originario (quello introdotto dal governo Conte due anni fa) sullo stato d'emergenza. Un testo di non semplice formulazione ma neanche impossibile, gli uffici legislativi sono al lavoro.

Politica sanitaria

Ma al di là delle questioni giuridiche, a guidare la decisione del presidente del consiglio saranno anche, anzi soprattutto, altre considerazioni di natura politica e sanitaria. Da una parte Draghi dovrà tenere conto degli umori dei partiti di maggioranza, la Lega in particolare, che spinge per la chiusura della stagione dell'emergenza. Dall'altra però ci sono i segnali poco rassicuranti che arrivano dalla comunità scientifica e dal ministero della Salute sulle prospettive dell'epidemia: è vero che finora l'Italia è riuscita a contenere l'ondata del virus nella versione Delta meglio di quasi tutti gli altri paesi europei, i contagi aumentano sì ma poco e senza particolari scosse, e insomma i dati potrebbero giustificare la fine della condizione emergenziale; ma è vero anche che sul Paese (e sul mondo intero) incombe l'incognita della variante Omicron, che con la sua alta contagiosità minaccia di prendere il sopravvento nei prossimi mesi facendo lievitare in poco tempo i numeri delle infezioni. L'annuncio la chiusura dello stato d'emergenza potrebbe trasmettere ai cittadini un messaggio sbagliato, un invito ad abbassare la guardia che per ora l'Italia non può permettersi.

 
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