Stati generali, centrodestra compatto: «Non parteciperemo». Passa la linea Meloni. Conte sorpreso: «È evento istituzionale»

Stati generali, centrodestra compatto: «Non parteciperemo». Passa la linea di Giorgia Meloni
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Mercoledì 10 Giugno 2020, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 07:47

Il centrodestra è compatto sul no alla partecipazione agli Stati generali organizzati dal governo a Villa Pamphili. È quanto emerso nel corso del vertice tra Salvini, Meloni e Tajani. I tre partiti hanno ribadito di essere pronti a confrontarsi con il governo in qualsiasi momento, ma soltanto in occasioni e sedi istituzionali. È passata la linea dettata da Giorgia Meloni, dopo che invece Silvio Berlusconi aveva caldeggiato il sì all'invito del governo e lo stesso Matteo Salvini si era detto, l'altra sera, disposto a intervenire al summit di villa Pamphilj.

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«Gli italiani non hanno bisogno di altri show e passerelle, c'è bisogno subito della cassa integrazione per milioni di lavoratori, soldi veri per imprenditori e famiglie, scuole aperte e sicure. Il luogo del confronto e della discussione è il Parlamento, non sono le ville o le sfilate. 60 milioni di persone non possono dipendere dall'umore di Rocco Casalino», attacca Salvini.

«Abbiamo sempre detto di essere disponibili al confronto, vogliamo dare nostro contributo, abbiamo sempre risposto positivamente agli appelli: siamo disponibili a confrontarci con il governo sui contenuti prima degli Stati generali, a Palazzo Chigi», ha detto il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani.


Il premier Giuseppe Conte tra oggi e domani incontrerà i capigruppo di maggioranza. Si parte stasera alle 21,30 con Leu. Domani alle 9 toccherà a Italia Viva e alle 12 sarà la volta del Pd. «L'affermazione mi sorprende - ha commentato il passo indietro del centrodestra - Sanno bene loro che hanno avuto anche incarichi istituzionali, alcuni presidenti, ministri, vicepresidenti del Consiglio, che quella villa Pamphili è la sede istituzionale di alta rappresentanza della presidenza del Consiglio. Invitarli per progettare l'Italia del rilancio, l'Italia che vogliamo, è un gesto di attenzione nei loro confronto. Lì abbiamo fatto tanti ricevimenti di stato e incontri istituzionali. È la sede più istituzionale che si può».

 

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