Sono ormai diversi i fascicoli aperti dalla Procura di Latina sulle due cooperative, la Karibu e il Consorzio Aid, impegnate nella gestione dei centri di accoglienza per i migranti in terra pontina. Secondo l’Ansa, Marie Therese Mukamitsindo, la suocera del deputato Aboukabar Soumahoro e presidente di una delle cooperative è indagata, ipotesi di reato la malversazione. Vi sono infatti più indagati per l’inchiesta più “vecchia”, quella del 2019, mentre i nuovi fascicoli aperti dopo le denunce della Uiltucs, guidata dal sindacalista Gianfranco Cartisano, per i lunghissimi ritardi nel pagamento degli stipendi dei lavoratori sono al momento ancora contro ignoti o allo stadio di “atti relativi”. I riflettori della Guardia di Finanza si sono accesi sui troppi aspetti che non tornano, a partire dall’esposizione nel bilancio del 2021. E anche gli ispettori del ministero sono piombati a Latina e a Sezze per una verifica e già si parla apertamente di imminente commissariamento.
I rendiconti
Sono tanti gli aspetti della complessa vicenda Karibu sia per presunti mancati versamenti all’erario, sia per le spese sostenute dai Comuni per i progetti “Sprar”, l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati negli appartamenti presi in affitto dalle cooperative vincitrici dell’appalto.
La Karibu in provincia di Latina è sempre stata un “colosso” dell’accoglienza. La differenza nei rendiconti riguarderebbe anche altri Comuni pontini, come Priverno. Spese inferiori a quanto previsto dai progetti già pagati dal ministero che naturalmente potrà “battere cassa” chiedendo ai Comuni la restituzione dei finanziamenti formalmente non utilizzati. «Ma i problemi sono stati anche altri - aggiunge il sindaco Carnevale - come i pagamenti che non arrivavano ai proprietari delle case affittate alla Karibu che ospitavano i migranti. Chiaramente i proprietari si rivolgevano a noi per avere chiarimenti, ma i contratti d’affitto erano tutti stipulati dalla cooperativa».