Soumahoro e le coop, faro sulle fatturazioni. Indagata la suocera: malversazione

Mukamitsindo, presidente di una delle società, è accusata di malversazione. Dalle carte dell’inchiesta emergono anche i rapporti con il Comune di Roma

Soumahoro, Verdi - Sinistra: «Nè sospensione né espulsione, ma servono chiarimenti». L'indagine sui fondi alle cooperative della moglie
di Vittorio Buongiorno, Marco Cusumano, Francesco Pacifico
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Mercoledì 23 Novembre 2022, 15:45 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 10:26

Sono ormai diversi i fascicoli aperti dalla Procura di Latina sulle due cooperative, la Karibu e il Consorzio Aid, impegnate nella gestione dei centri di accoglienza per i migranti in terra pontina. Secondo l’Ansa, Marie Therese Mukamitsindo, la suocera del deputato Aboukabar Soumahoro e presidente di una delle cooperative è indagata, ipotesi di reato la malversazione. Vi sono infatti più indagati per l’inchiesta più “vecchia”, quella del 2019, mentre i nuovi fascicoli aperti dopo le denunce della Uiltucs, guidata dal sindacalista Gianfranco Cartisano, per i lunghissimi ritardi nel pagamento degli stipendi dei lavoratori sono al momento ancora contro ignoti o allo stadio di “atti relativi”. I riflettori della Guardia di Finanza si sono accesi sui troppi aspetti che non tornano, a partire dall’esposizione nel bilancio del 2021. E anche gli ispettori del ministero sono piombati a Latina e a Sezze per una verifica e già si parla apertamente di imminente commissariamento.

I rendiconti

Sono tanti gli aspetti della complessa vicenda Karibu sia per presunti mancati versamenti all’erario, sia per le spese sostenute dai Comuni per i progetti “Sprar”, l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati negli appartamenti presi in affitto dalle cooperative vincitrici dell’appalto.

Su questo versante la Coop ha avuto rapporti anche con Roma Capitale. Dal Campidoglio spiegano che «non risultano contratti in essere», ma spulciando il sito dell’amministrazione si scopre, per esempio, che alla Karibu nel 2019 è stato affidato un mandato da 260mila all’interno di un progetto per minori in affido. Nel 2021 è stata selezionata per formare la «figura del tutore per l’integrazione». In provincia di Latina stanno emergendo invece anomalie nello stesso ambito. «Nel nostro caso - spiega Federico Carnevale, sindaco di Monte San Biagio, comune pontino di seimila abitanti - la rendicontazione relativa all’ultimo anno del progetto è inferiore rispetto a quanto la cooperativa ha ottenuto, secondo quanto previsto dal progetto. Stiamo parlando di un totale di 2,7 milioni di euro distribuiti in 7 anni, circa 380.000 euro all’anno. I problemi con Karibu sono nati nell’ultimo anno di gestione, tra l’altro in proroga, quando il rendiconto è risultato inferiore di circa 30.000 euro. Quei soldi, già ricevuti nel flusso del finanziamento ministeriale, non possiamo giustificarli senza un adeguato rendiconto della cooperativa. Ma la Karibu è sparita, non hanno più risposto alle numerose Pec e alle telefonate».

 

La Karibu in provincia di Latina è sempre stata un “colosso” dell’accoglienza. La differenza nei rendiconti riguarderebbe anche altri Comuni pontini, come Priverno. Spese inferiori a quanto previsto dai progetti già pagati dal ministero che naturalmente potrà “battere cassa” chiedendo ai Comuni la restituzione dei finanziamenti formalmente non utilizzati. «Ma i problemi sono stati anche altri - aggiunge il sindaco Carnevale - come i pagamenti che non arrivavano ai proprietari delle case affittate alla Karibu che ospitavano i migranti. Chiaramente i proprietari si rivolgevano a noi per avere chiarimenti, ma i contratti d’affitto erano tutti stipulati dalla cooperativa».

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