Sondaggi politici, Meloni e FdI in testa, Lega staccata di cinque punti. Secondo il Pd

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Sondaggi politici, Meloni e FdI in testa, Lega staccata di cinque punti. Secondo il Pd
di Emilio Pucci
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Mercoledì 23 Marzo 2022, 00:11 - Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 14:24

Avanti nei sondaggi, con la conferma di essere il primo partito in Italia (0,1% di flessione, quasi zero), con cinque punti di vantaggio sugli “avversari” interni della Lega di Salvini. Eppure Giorgia Meloni, leader di FdI, ha un cruccio: «Primo partito nei sondaggi, ma ecco lo spazio che alcuni dei principali TG dedicano a Fratelli d’Italia. A voi sembra normale che l’opposizione abbia così poca voce a disposizione nei media?». E sciorina i dati, presi da Agcom: dal 3% al Tg1, all’% del Tgcom. Numeri, comunque, quelli dei sondaggi, che riaccendono la disputa interna al centrodestra. Prima tappa, naturalmente, le elezioni comunali dove si misureranno i rapporti di forza, anche in proiezione delle future elezioni politiche. FdI punta ad essere il partito leader del centrodestra, “aggredendo” anche le roccheforti leghiste come Verona e Como.

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LA DISPUTA


Tutta un’altra partita, poi, è la Sicilia dove lo scontro è ancora più aspro. Matteo Salvini, ieri, ha lanciato l’idea di una federazione di centrodestra, pensando anche a una lista unica alle Politiche. Il leader della Lega ha fatto trapelare di averne discusso con Berlusconi, a margine del matrimonio tra il Cavaliere e la Fascina. Ma la frenata arriva proprio dal partito azzurro. «Non eravamo informati. Forza Italia è il primo partito nell’isola, perché dovrebbe fondersi?», la reazione. Restano divisioni sui candidati a Palermo e Messina, ma soprattutto sulla riconferma di Musumeci, vicino a Fdi. Tuttavia, Salvini non vuole alimentare scontri nella coalizione. Al Consiglio federale i coordinatori si sono lamentati per l’atteggiamento del partito della Meloni. «Vuole candidati dappertutto, sembra che voglia far perdere il centrodestra e poi dare la colpa alla Lega», il refrain. Il Capitano non ha alzato ciglio, ha invitato i suoi referenti sul territorio a cercare di chiudere le intese, altrimenti – ha argomentato – andiamo da soli. Nessun accenno polemico però. Anzi, un atteggiamento low profile, perfino sulla campagna elettorale. Nei prossimi giorni ci sarà una nuova riunione, per mettere a terra un calendario di manifestazioni e programmare, tra l’altro, anche Pontida che ritorna dopo due anni di sospensione causa Covid. Ma l’ex ministro dell’Interno ha scelto di restare defilato. Il cambiamento di strategia lo si nota perfino sul dossier sul referendum sulla giustizia. Nessuna voglia di personalizzare i quesiti, visto che il mancato raggiungimento del quorum verrebbe ascritto direttamente al leader. Da qui la volontà di mobilitare il partito con gazebo e banchetti ma senza bandiere.

Del resto le altre forze della coalizione (in parte FI, soprattutto Fdi) non intendono fare una battaglia campale. Le amministrative comunque saranno una cartina di tornasole per capire la tenuta dell’alleanza. «Noi restiamo fermi sulle posizioni del centrodestra. Aspettiamo che ci tornino gli altri», dice Lollobrigida di Fdi. 

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LA STRATEGIA


Il partito della Meloni terrà una conferenza programmatica nelle prossime settimane (non è stata ancora stabilita né la sede né la data) e – accusano dalla Lega – sta tentando una campagna acquisti anche tra i parlamentari. Anche FI avrà una sua kermesse: a Roma, l’8 aprile, giorno in cui Berlusconi tornerà dopo più di due anni a tenere un comizio. Anche per lanciare l’idea di un tavolo programmatico in vista delle Politiche. «Sulle comunali il dialogo nel centrodestra – argomenta il forzista Gasparri – va avanti. Sono in via di soluzione i nodi riguardanti le candidature a Lucca, Viterbo, Pistoia, Parma, Catanzaro». L’operazione pacifista di Salvini («Non attaccate Fdi, non è il momento», ha detto ai suoi) al momento non ha portato a un ritorno del dialogo con Giorgia ma il tentativo è quello di stemperare le tensioni degli ultimi mesi.

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