Sondaggi, Calenda può superare Forza Italia? Il Terzo Polo piace ai moderati di destra e sinistra

L'ultimo sondaggio Swg dà l'alleanza Azione-Italia Viva al 7,2%, ma questa crescita potrebbe non riflettersi nei seggi in Parlamento

Sondaggi, Calenda può superare Forza Italia? Il Terzo Polo piace ai moderati di destra e sinistra
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Martedì 6 Settembre 2022, 16:33 - Ultimo aggiornamento: 18:30

«Che obiettivo mi dò? Il 19%, quello che ho preso a Roma». È ambiziosa la soglia che Carlo Calenda pone al Terzo Polo e raggiungerla per ora sembra un'impresa impossibile. Il leader di Azione parla però rassicurato dall'ultimo sondaggio di SWG, che dà l'alleanza Azione-Italia Viva al 7,2%, mezzo punto sopra a Forza Italia. Le rilevazioni arrivano poco dopo quelle diffuse dall'Istituto Noto, che a loro volta segnalavano un Terzo Polo al'8% con FI al 7,5%.

Anche se non tutti i sondaggi danno già per sancito il sorpasso, l'erosione di voti di Calenda e Renzi nei confronti del partito di Berlusconi è evidente. «Secondo la nostra supermedia, che aggrega la tendenza generale di tutte le stime, da inizio agosto Azione e Italia Viva sono passate dal 5% al 6,5%, mentre Forza Italia ha avuto una lieve contrazione dall'8% iniziale», commenta Lorenzo Pregliasco di Youtrend. Guardando ai numeri si vede che la crescita del Terzo Polo è dovuta a delle riduzioni proporzionali nelle preferenze del PD e della stessa Forza Italia.

La spiegazione

Secondo il ricercatore questo trasferimento di voti è dovuto alla capacità di Calenda di far confluire su di sé il voto dei moderati di destra e di sinistra. Da un lato ci sono gli elettori di Forza Italia non convinti dall'alleanza con la Lega e Fratelli d'Italia e delusi dalla complicità degli azzurri nella caduta del governo Draghi. A questo si aggiunge la capacità di Calenda di rivolgersi al ceto imprenditoriale messo in crisi dalla caduta dell'esecutivo e che durante il forum di Cernobbio gli ha tributato trenta secondi di applausi.

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Dall'altra parte anche le alleanze intessute dal Partito Democratico, che Calenda non perde occasione di attaccare, favoriscono la crescita del Terzo Polo. Azione e Italia Viva stanno raccogliendo i voti di coloro che non apprezzano l'accordo del PD con la sinistra radicale del binomio Verdi-Sinistra Italiana e avrebbero sperato invece nel matrimonio, naufragato immediatamente, tra Azione e i Dem.

In Parlamento cambia poco

«Una crescita di 1,5 punti è notevole per un partito che era dato al 5%, ma dobbiamo sempre tenere presente che si tratta di spostamenti minimi», ammonisce però Pregliasco, evidenziando che queste variazioni percentuali hanno un impatto quasi nullo sulle proiezioni dei seggi in Parlamento. «Con l'attuale legge elettorale il terzo Polo passa alla Camera da 13-14 Deputati a 16-17, senza riuscire a strappare nemmeno uno dei collegi uninominali agli avversari». Al contrario, Forza Italia, forte di una coalizione compatta, non risentirebbe dell'eventuale sorpasso. «Anche se FI e il Terzo Polo dovessero prendere gli stessi voti, il partito di Berlusconi avrebbe ben più del doppio dei seggi. Il divario sarebbe ancora maggiore al Senato dove è più difficile per i piccoli partiti superare le soglie di sbarramento regionali».

L'obiettivo dichiarato di Calenda è quello di far sì che in Parlamento la destra non abbia i numeri per governare da sola, così da poter puntare alla permanenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi. «Perché questo avvenga non deve solo continuare la crescita del Terzo Polo, ma dovrebbe contestualmente verificarsi un crollo del centrodestra, che per il momento ha ampio margine», spiega Pregaliasco. «Gli obiettivi che ci si pone sono sempre alti», conclude, «ma per il Terzo polo direi che il 7-8% sarebbe già un successo».

Un successo che però non darebbe a Renzi e Calenda alcun peso nella formazione del prossimo governo.

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