Così, con ogni probabilità, Salvini eviterà anche la conta al prossimo Consiglio dei ministri, quello chiamato a ratificare il il dimissionamento di Siri da sottosegretario. Il voto contrario dei ministri leghisti infatti aprirebbe di fatto la crisi. E l’epilogo più probabile, al momento, appaiono le dimissioni spontanee dell’esponete leghista indagato per corruzione.
Di Maio, con l’aiuto di Conte è perciò riuscito nell’impresa: un colpo ai fianchi dell’alleato a ridosso delle elezioni su un tema caro ai 5Stelle (il giustizialismo) e in più il vicepremier grillino ha ottenuto la prima vera sconfitta politica di Salvini da quando è nato il governo. Il problema è che questo affondo ha deteriorato ulteriormente i rapporti con gli alleati. Così, anche se Salvini prova a tenere buona la sua squadra, tra i leghisti monta la voglia di rompere con i grillini dopo le elezioni europee. Giugno, insomma, potrebbe essere mese di crisi.
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