Berlusconi, la visita di Letta e il nuovo obiettivo: apparire in video alla riunione di Forza Italia

L'appuntamento previsto il 5 e 6 maggio alla manifestazione nazionale

Berlusconi, la visita di Letta e il nuovo obiettivo: apparire in video alla riunione di Forza Italia
di Mario Ajello
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Domenica 9 Aprile 2023, 07:01 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 08:38

ROMA Nessuna apparizione pubblica su un palco per Silvio Berlusconi. Rarissime esibizioni in collegamento video, ma bisognerà vedere se saranno davvero possibili e chissà quando. Mentre per lui (che avrà continui alti e bassi considerando i giorni di chemio e di post-chemio e comunque una «leucemia cronica») le telefonate a convention e a trasmissioni televisive saranno la sua tribuna, il canale della sua leadership, il vero e unico palcoscenico dove esibirsi ma soltanto in voce e non a lungo e non da subito. Il Cavaliere non è convintissimo di questa profilassi politico-comunicativa e sentendosi «un leone» anzi «una roccia» e insomma non intendendo mollare non fa che ripetere a tutti: «Non vedo l'ora di tornare in campo».
«E lo farà - assicura Gianni Letta, andando via dal San Raffaele - perché Silvio quando si mette in testa una cosa la fa. E' dura ma non mollo, ha detto anche a me. E così è. Abbiamo parlato e l'ho trovato meglio di quanto pensassi. Gli possiamo fare un augurio di Pasqua perché la strada della rinascita, se non della risurrezione, è imboccata».
«Fate sapere a tutti - si raccomanda intanto Berlusconi con chiunque riesce a parlarci - che io ci sono, ci sarò e presto riapparirò perché mi sento sempre meglio». Chissà se è vero. E comunque la data della resurrezione (lui vorrebbe addirittura fare una comparsata dal vivo) la manifestazione nazionale di Forza Italia il 5 e 6 maggio che sta organizzando Antonio Tajani (ci saranno i ministri azzurri e arriveranno i saluti di Meloni, Salvini e degli altri big del governo) e sarà il condensato di tanti decenni di berlusconismo e insieme uno sguardo sul futuro ma soprattutto una consacrazione in vita (incrociando le dita) di un personaggio storico. «Mi studiano anche in Giappone», ha detto lui a un amico giornalista in queste ore dalla terapia intensiva.

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E dunque il minimo sarebbe una chiamata in voce alla convention milanese, ma il Cavaliere spera anche di più: un video-collegamento dal suo studio ad Arcore, se riesce intanto a tornare a casa, tra le foto della sua epopea, le immagini di famiglia, i libri sullo scaffale alle sue spalle e tutto il resto dei suoi cimeli e dei suoi trionfi.

Una ridiscesa in campo trent'anni dopo e da born again? Dal partito non fanno pressioni - vogliono tutelarlo - e le possibilità e le modalità della sua partecipazione le decideranno Marina, Marta e il professor Zangrillo. Racconta uno dei suoi fedelissimi, che in questi decenni si è occupato dell'esposizione pubblica del leader: «L'evento di maggio, e nel frattempo le telefonate che il Presidente fa di qua e di là, sono un segnale per dire che la sua missione continua, che non è ancora giunto il momento per parlare di un lascito visto che lui di lasciare non ha nessuna intenzione». Il problema è che non è solo la sua mente a decidere ma c'è da vedere quando risponde il resto del corpo. Politicamente c'è comunque la necessità di esserci in tutti i modi, perciò la sua degenza al San Raffaele lo stesso Berlusconi l'ha sta facendo diventare un happening, per rincuorare le truppe, per evitare il fuggi fuggi, per non dare il mondo agli avversari ma anche agli alleati di considerarlo politicamente spacciato. E' quasi incredibile come il vecchio leone anche in un momento per lui così difficile stia pianificando la messinscena del suo ritorno in campo e il rilancio della propria mitologia che non può essere intaccata da un'infermità. «Questo è solo un pit stop», ripete agli intimi.

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LA STRATEGIA
Rientra in questa strategia la nota che Casa d'Arcore ha diramato ieri, sotto la guida di Marina e Marta: «Presunte indiscrezioni e insinuazioni sono prive di ogni fondamento» e vengono smentiti i «contraddittori e fantasiosi scenari» apparsi sui media in questi giorni e «i progetti, i disegni o le intenzioni, sia sul piano politico sia su quello delle attività economiche» attribuite alla famiglia Berlusconi.
E così Berlusconi, dal box in terapia intensiva, vede la convention d'inizio maggio come la rivalsa su tutte le voci liquidatorie che riguardano la sua leadership e anche come una cura adrenalitica. Ma nel frattempo devono funzionare davvero tutte le altre terapie.
 

 

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