Vittorio Sgarbi, le molte vite del neo assessore alla bellezza di Viterbo

di Andrea Bulleri
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Mercoledì 29 Giugno 2022, 17:03

Critico e storico dell'arte, saggista, ospite fisso dei salotti tv. Ma pure sindaco (della piccola Sutri, in provincia di Viterbo), deputato (con Forza Italia fino alla nascita della sua lista "Rinascimento"). E, d'ora in poi, anche assessore. Sì, perché alle molte vite di Vittorio Sgarbi da oggi se ne aggiunge un'altra: quella di assessore alla bellezza del comune di Viterbo.

E' stato proprio lui ad annunciare il nuovo incarico: «Guiderò l'assessorato alla Bellezza, monumenti e musei», ha spiegato Sgarbi: «Sono già al lavoro sul Festival della Tuscia, in concorrenza con Spoleto - aggiunge - E poi entro ottobre faremo una grande mostra su Michelangelo...». E' un fiume in piena, Sgarbi. Un vulcano, come al solito per il personaggio.

«Sono stato tra i primi a credere nelle potenzialità di Chiara Frontini», spiega, elogiando la neo sindaca civica (ma vicina al centrodestra) eletta a Viterbo ai ballottaggi. «Sono l'unico politico ad averla sostenuta con la mia lista», gongola. L'aveva annnunciato, che in caso di vittoria sarebbe entrato in giunta (benché «a titolo gratuito», la precisazione della prima cittadina).

E ha mantenuto la promessa. «Bisogna riportare in alto il nome di Viterbo, fin troppo appannato negli ultimi anni», l'imperativo. Con Sutri, comune della Tuscia di poco più di 6 mila abitanti, ci è riuscito, smentendo chi come sindaco proprio non ce lo vedeva. Mostre, rassegne, eventi. Turismo. 

Ma nonostante il ruolo da deputato, non è diventato un uomo dei Palazzi, Sgarbi. Almeno non nello stile, sempre irruente. Famoso per le litigate in tv e pure quelle in radio. L'ultima, neanche a farlo apposta, oggi pomeriggio durante un'intervsita alla "Zanzara" di Radio 24. Il critico d'arte, in diretta, si è rallegrato per il successo che la sua lista "Rinascimento" ha ottenuto a Ladispol, scatenando la risata del conduttore David Parenzo. «Che cosa ride quell’idiota? – la reazione di Sgarbi – A Ladispoli è morto Caravaggio». Un siparietto andato avanti tra le urla, fin quando il deputato ha chiuso la telefonata. Fedele al suo stile, sempre. Anche da neo-assessore. 

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