Covid, scuole (sempre) aperte e stretta sui No vax: la strategia di Draghi per uscire dall’emergenza

Covid, scuole (sempre) aperte e stretta sui No vax: la strategia di Draghi per uscire dall’emergenza
di Marco Conti
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Lunedì 10 Gennaio 2022, 10:08 - Ultimo aggiornamento: 15:39

Una riunione per fare il punto nel primo giorno di riapertura delle scuole che si trasforma in conferenza stampa. L’appuntamento del presidente del Consiglio Mario Draghi con i ministri Speranza e Bianchi e il coordinatore del Cts Locatelli è per le sei di questa sera quando risponderanno alle domande dei giornalisti e spiegheranno il contenuto dell’ultimo decreto. 

Scuole e No vax, il piano di Draghi

 

Milioni di bambini tornano oggi in classe dopo il lungo ponte natalizio e in serata si potranno tirare le somme dopo giorni di previsioni catastrofiche e presidenti di regione che, considerando le scuole centri di contagio, le hanno chiuse.

Draghi, visto il grande valore che dà alla scuola soprattutto in presenza, ha tenuto il punto in questi giorni malgrado il pressing di una parte degli insegnanti e di un pezzo della maggioranza. Lo ribadirà anche stasera, insieme al ministro Bianchi che avrà forse anche l’occasione per ricordare che nessun Paese in Europa ha chiuso le scuole.

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È probabile che i numeri del bilancio di questa stasera non potranno che dar ragione al governo.

Soprattutto in termini percentuali e al netto dei problemi che è stato chiamato ad affrontare il ministro Bianchi.

D’altra parte il Paese, al netto di obblighi vaccinali e Green pass, è aperto e non si comprende perché sulla scuola si è scatenata questa voglia di chiusura, seppur spacciata talvolta per Dad

Ma oggi è anche il giorno in cui scattano le restrizioni per chi non si è sinora vaccinato con le relative multe. La polemica sui 100 euro appare stucchevole anche a Draghi sia perché non è vero che la cifra sia così bassa, sia perché la filosofia delle sanzioni non mira ad arricchire l’orario quanto a convincere i No vax a porgere il braccio e a vaccinarsi.

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La premessa che Draghi farà ad inizio della conferenza stampa, «non intendo rispondere a domande sul Quirinale», non frenerà la voglia del premier di parlare di ciò che accadrà tra qualche settimana sul fronte pandemico. Sarà questa sera l’occasione per fornire qualche dato in grado di dare un po’ di fiducia al Paese su una non lontana uscita dall’emergenza. Un modo per tentare di riequilibrare la comunicazione ansiogena delle ultime settimane ridimensionando gli appelli di alcuni presidenti dei regione e, soprattutto dei tanti, troppo virologi.

 

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