L'intervento/Scienza e hi-tech per un’agricoltura solida e sostenibile

Scienza e hi-tech per un agricoltura solida e sostenibile
di Massimiliano Giansanti*
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Giovedì 27 Agosto 2020, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 01:00
L’intervento della senatrice e docente universitaria Elena Cattaneo sul Messaggero, a proposito di scienza e agricoltura, apre un dibattito su una questione fondamentale e sempre più urgente per l’agricoltura italiana, ovvero il rapporto con la scienza e le sue applicazioni in campo.

Agricoltura e futuro/Nei campi la scienza sconfigge l’ideologia di Elena Cattaneo


Come per gli altri settori produttivi, la storia e il futuro dell’agricoltura sono legati alle innovazioni ed è necessario guardare con fiducia, senza pregiudizi, ai risultati della ricerca scientifica. Confagricoltura ha da sempre un approccio “laico” su questo argomento, a favore della scienza finalizzata ad una maggiore sostenibilità ambientale, economica e sociale. Ma anche a una produttività che mantenga gli elevati standard qualitativi che contraddistinguono l’agricoltura italiana.
 

Ingegneria genetica


L’ingegneria genetica ci può permettere di ridurre i consumi degli input produttivi senza intaccare la qualità delle produzioni. Trovare nuovi modelli produttivi, coniugando sostenibilità ambientale e ricerca scientifica, è una sfida a cui è chiamata non soltanto l’agricoltura, ma anche il mondo accademico, l’industria e la politica. Anche perché c’è uno stretto legame tra sostenibilità e ricerca, e se questo si rompe, si rischia il crollo delle produzioni e la perdita di posti di lavoro. 

La cronaca dimostra che le decisioni improntate al solo divieto, se mancano alternative valide, che non tengono conto della reciprocità e non sono supportate sul piano scientifico, non fanno neanche avanzare la sostenibilità ambientale e la protezione delle risorse naturali. 

E’ quanto mai necessario puntare su ricerca e innovazione con un approccio e un dialogo serio e sereno, lasciando da parte strette ideologie che ci impediscono di avanzare in termini di dimensioni e competitività. Per farlo, noi agricoltori non possiamo essere soli. Dobbiamo farlo insieme alla politica, che deve saper creare le condizioni per permettere al sistema agroalimentare di crescere e migliorare a vantaggio dell’intera collettività. 
Un approccio ideologico che non guarda alla realtà dei fatti, alla quotidianità degli eventi, al frequente susseguirsi di episodi climatici che colpiscono anche la nostra agricoltura, rimarrà soltanto uno sforzo teorico incapace di tramutarsi in un processo evolutivo realmente virtuoso. 

Il settore primario è parte integrante dello sviluppo economico di un Paese e la Storia dimostra che non esiste uno Stato forte senza un’agricoltura forte. Alle indiscusse qualità della nostra agricoltura occorre pertanto dare maggiore peso economico, riconoscendo il contributo che il settore primario dà in termini di crescita, valorizzazione dei territori e occupazione. Per farlo dobbiamo avere risposte e strumenti che la politica, la ricerca e le imprese devono mettere a punto insieme, alla luce delle evidenze scientifiche e andando oltre alla mera gestione delle emergenze.

La strategia di sviluppo che auspichiamo per il nostro settore non può prescindere dalla conoscenza - a cui fa riferimento la senatrice Cattaneo - che deve stimolare il dibattito e ispirare le decisioni politiche per il bene e l’interesse della collettività, senza cedere al richiamo di facili influenze narrative. 

Fare delle scelte implica coraggio, impegno e coerenza. Confagricoltura è sempre stata coerente nell’approccio con la ricerca, anche quando sarebbe stato più facile il silenzio o l’arrocco su posizioni statiche e, francamente, poco lungimiranti. Siamo convinti che con le nuove tecnologie, come le New Breeding Techniques, l’agricoltura di precisione e il digitale, sia possibile conseguire ulteriori risultati per la sostenibilità ambientale delle produzioni, la salubrità degli alimenti e la lotta a malattie di difficile controllo. 

L’evidenza scientifica ci ha portato a conoscere nuovi orizzonti che, con il know how delle nostre imprese e il sapere dei nostri agricoltori, possono condurci a traguardi importanti per le future generazioni, nella tutela dell’ambiente e per una crescente sicurezza alimentare. Non fermiamoci adesso.

* Presidente Confagricoltura
 
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