Schlein, niente effetto sulle elezioni regionali in Friuli. Il campo largo Pd-M5S sotto al 30%

I democratici al 17 per cento. Effetto Schlein al contrario? Cinque anni fa, stesse cifre: era al 18,11 alle Regionali ma ora non più

Schlein, niente effetto sulle elezioni regionali in Friuli. Il campo largo Pd-M5S sotto al 30%
di Mario Ajello
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Lunedì 3 Aprile 2023, 22:44

 Al Nazareno il mantra della vigilia recitava così: ora arriva l’Effetto Schlein! Era la narrativa che in campagna elettorale riempiva - o quasi - le piazze. Poi però il proverbiale motto di Pietro Nenni - piazze piene, urne vuote - si è avverato un’altra volta. E mentre nel Pd si contano i voti e ci si lecca le ferite, il Ciclone Elly è già il passato di un’illusione. Sette mesi fa, alle ultime elezioni politiche, il Pd di Enrico Letta in Friuli si è fermato al 18 per cento, adesso ha aggravato la sua discesa e viaggio sotto al 17 per cento. Effetto Schlein al contrario? Cinque anni fa, stesse cifre: era al 18,11 alle Regionali ma ora non più. Allora c’era Nicola Zingaretti segretario. Elly ha dunque fatto peggio dei suoi due predecessori, anche se è segretaria da troppo poco per venirle attribuita la sconfitta. Ma almeno simbolicamente non aver migliorato le performance degli altri due è un segnale tutt’altro che positivo.

E non c’è soltanto questo. E’ in corso l’attacco di Schlein a Vincenzo De Luca, per impedirgli di correre per la terza volta alle Regionali in Campania, e questo serve ad Elly anche per stringere il patto con Roberto Fico per farlo governatore in rossogiallo. Se non fosse che queste elezioni friulana dimostrano per l’ennesima volta che il patto Pd-M5S è perdente. Resta sotto al 30 per cento la coalizione della sinistra contro Fedriga. E non è un dato affatto promettente, specie se si considera che in alleanza i rossogialli hanno perso sempre alle Regionali. Gli sfortunati precedenti vanno dall’Umbria (la famosa foto di Narni) alla Liguria, dalla Calabria alla Lombardia. Il centrodestra si radica nei territori produttivi del Paese e sull’altro fronte l’avvento di Schlein al Nazareno non va a cambiare di tanto gli equilibri. Anche perché non si è neppure registrato un travaso dei voti contiani in favore dei dem. La cifra irrisoria (2,5) di M5S è frutto di una dispersione dei voti e non di un passaggio al Pd: il che è un ceffone per la ratio della segreteria Schlein che è proprio quella di stare il più possibile a sinistra per riprendersi i voti di sinistra rubati in questi anni dagli stellati.

Di fatto, i consensi raccolti non superano quelli del centrosinistra e dei 5 stelle alle ultime politiche in Friuli Venezia Giulia.

GLI ALIBI

E così, solo un tweet di Schelin ieri sera: «Complimenti a Fedriga e grazie a Moretuzzo. Sapremo ricostruire l’opposizione». Conta quel che conta il risultato del Friuli, e sarebbe ingeneroso attribuire il flop a Schlein, ma di sicuro la nuova segretaria non ha rivitalizzato per ora le urne dem e ciò non la rende più forte né nei confronti dell’alleato-rivale Conte (i cui 5 stelle è normale che alle amministrative non tocchino palla) né, soprattutto, nei confronti della minoranza interna che è ancora battagliera e che, di fronte a un Ciclone Elly in Friuli o almeno alle municipali di Udine, avrebbe dovuto un po’ abbassare le penne. Invece, le terrà alte, in attesa che anche alle comunali di maggio - si vota da Catania a Brescia, da Latina e Rieti a Vicenza e in altri 600 posti il nuovo corso del Pd dimostri di non essere irresistibile. E gli amici di Schlein in queste ore non fanno che dirle: «Cara, non conviene parlare di meno di Lgbtq e di più di come intendiamo rilanciare le città italiane?». Ma Elly è Elly. 

 
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