Sblocca cantieri, tagli ai finti contenziosi e stop ai massimi ribassi

Sblocca cantieri, tagli ai finti contenziosi e stop ai massimi ribassi
di Umberto Mancini
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Mercoledì 13 Marzo 2019, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 07:54

Stop ai massimi ribassi d'asta ed esclusione delle offerte anomale. Meno burocrazia per velocizzare l'assegnazione dei lavori e limitazione dei ricorsi, una pratica che rallenta le opere pubbliche, di fatto bloccandole per anni. Maggiori tutele, infine, per i dirigenti della Pa che firmano gli atti di gara. Il decreto sblocca cantieri è sulla rampa di lancio. Un testo messo a punto tra Palazzo Chigi e il ministero dell'Infrastrutture che dovrebbe arrivare su tavolo del consiglio dei ministri forse già giovedì o al massimo la settimana prossima. L'obiettivo è chiudere in fretta il dossier per far dimenticare il caso Tav e provare a sbloccare 150 miliardi fermi al palo. Risorse congelate per ritardi amministrativi, inerzia della politica, contenziosi infiniti, errori nei progetti e i timori dei tecnici delle Pa a firmare i via libera definitivi. In settimana il premier Giuseppe Conte, il vicepremier Luigi Di Maio, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e tutti i presidenti di Regione assieme all'Anci e all'Ance faranno il punto.

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IL PERCORSO
Difficile dire se questa sarà davvero la volta buona perché da mesi si parla di avviare una riforma complessiva del settore. Tra le misure contenute nel decreto, ma su questo fronte Mit e Tesoro non sono sulla stessa lunghezza d'onda, anche l'uso di commissari ad acta per superare gli ostacoli al proseguimento dei lavori come, ad esempio, il fallimento della ditta appaltatrici o i litigi tra enti locali e Stato. Commissari con poteri speciali e sostitutivi come quelli del sindaco di Genova per la ricostruzione del Ponte.

A questo primo provvedimento, che dovrebbe modificare il codice degli appalti, ne seguirà un altro, più articolato, destinato a modificare il codice dei contratti, da approvare però con un disegno di legge. Come accennato, le principali novità dovrebbero riguardare le procedure di assegnazione di gara. Per tagliare i tempi gli appalti potrebbero essere affidati già dopo l'apertura delle offerte tecniche ed economiche, non aspettando quella amministrativa. Le aziende hanno chiesto anche di ridurre i controlli autorizzativi della Corte dei Conti ogni qualvolta ci sono delle variazioni rispetto alle delibere approvate dal Cipe.
Novità sostanziali anche sul versante del contenzioso

In primo luogo si vogliono rivedere o quanto meno ammorbidire le procedure per evitare le impugnazioni immotivate, quelle spesso solo fatte per ripicca dalle aziende escluse dai bandi. Senza ledere i diritti delle parti, nel caso dei ricorsi da parte delle imprese che segnalano irregolarità nelle procedure, si punta a sbloccare l'aggiudicazione delle opere senza aspettare il giudizio finale. Una delle strade per tagliare i tempi potrebbe essere anche quella di garantire ai funzionari pubblici un sorta di salvacondotto dalle responsabilità giuridiche, soprattutto in materia di danno erariale, nelle quali incorrono quando firmano gli atti di assegnazione. Si cercherà cioè di circoscrivere le responsabilità.

I PALETTI
La Lega, come detto, spinge anche per una nuova limitazione dei ribassi d'asta, ma è più probabile che si arrivi a una stretta sui subappalti, come chiede da tempo la Ue. Introducendo meno vincoli e controlli. Verrebbe eliminata la norma che prevede di presentare la lista dei subappaltatori prima dell'aggiudicazione.
Non solo. Saranno bloccate, grazie ad un nuovo algoritmo, le offerte anomale, quelle talmente basse da essere insostenibili per realizzare certi lavori. E che molto spesso hanno stravolto il mercato. Del resto a confermare le difficoltà burocratiche ad avviare i cantieri è stato ieri l'ad di Anas Massimo Simonini. «L'iter autorizzativo di una nuova opera pubblica - ha detto in una audizione alla Camera - è un percorso ad ostacoli che può durare mediamente 5 anni ma spesso anche di più». Poi - ha aggiunto - passaun altro anno per la gara di affidamento dei lavori. Nel 2019 l'Anas vuole sbloccare 1,9 miliardi, mentre il contratto di programma 2016-2020 prevede investimenti fino a 33 miliardi. Anche Autostrade per l'Italia è pronta a fare la propria parte: nel 2019 investimenti per oltre 6 miliardi già cantierabili.
 

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