Sanremo, Salvini: «Boicottiamolo, vincitore già deciso: sarà di sinistra»

Sanremo, Salvini: «Boicottiamolo, vincitore già deciso: sarà di sinistra»
di Simone Canettieri
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Domenica 2 Febbraio 2020, 00:37 - Ultimo aggiornamento: 12:36

Annuncia che «non lo guarderà». Ma è come se avesse già prenotato un posto in prima fila, come la vecchia pubblicità dell’abbonato Rai. Di più: Matteo Salvini è pronto a occupare (mediaticamente e dunque su tutti i social network) il palcoscenico dell’Ariston. 

Alla vigilia di Sanremo, il leader della Lega torna ad attaccare il Festival. E lo fa con parole ultimative che lasciano poco spazio ai bookmaker: «Il vincitore è già deciso. Sarà politicamente corretto e di sinistra». Un motivo per boicottarlo? Certo che sì. E che si aggiunge, per il capo della Lega, alla pietra dello scandalo di quest’ultime edizione: l’esibizione del rapper Junior Cally: «In una settimana in cui 5 donne sono state uccise da bestie, vermi infami, si mette un microfono in mano a qualcuno che nei suoi testi ha inneggiato alla violenza contro le donne. Da italiano dico che schifo, guardatevelo voi il festival». Serve altro?

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Niente di nuovo, a dire il vero. L’anno scorso, ai tempi del governo gialloverde, l’allora ministro dell’Interno prima duettò polemicamente con il presentatore Claudio Baglioni, reo di criticare le politiche sui migranti del Viminale. «Una farsa», attaccò il cantante. «Canta che ti passa», gli rispose il Capitano. Alla fine, certo, scattò la telefonata riparatoria tra i due. Caso chiuso? Ma quando mai. Infatti la pace non impedì sempre a Salvini di intervenire via Facebook e Twitter anche sul vincitore di quell’edizione. Il campo ideale per scatenare una baruffa.

Premessa: Salvini tifava per il romanissimo Niccolò Moriconi alias Ultimo, voce potentissima nata nella periferia romana di San Basilio, favorito dal televoto ma non dalla giuria. E quindi surclassato da Mahmood, milanese di origini egiziane, autore del tormentone “Soldi”. «Non posso dire che mi piaccia Mahmood, ma trovo strano che una giuria di 8 radical chic abbia potuto ribaltare il televoto degli italiani», fu il commento di Salvini. Centratissimo con lo spirito del tempo: da una parte il popolo, dall’altra le élites. Una faccenda grave ma non seria, che alla fine l’ex ministrò cercò di ricomporre tra messaggi privati e interviste elogiative indirizzate al vincitore.

Morale della favola, o meglio della canzone: alla fine tutto il Festival fu accompagnato dalle battute e stoccate del capo della Lega. Onnipresente e pronto a polarizzare il pubblico non pagante, come da specialità della casa. E questa volta siamo sempre lì. Salvini ieri sera ha annunciato che dalla settimana prossima preferirà passare le serate a casa con il figlio, magari davanti a un bel film o a una partita di calcio, «ma il Festival no!». 
Il nuovo fronte si apre però in una Rai che prova a uscire dal «sovranismo» gialloverde per indossare i felpati panni del nuovo esecutivo grillo-dem a trazione contista. Anche se il Pd continua a lamentarsi per le nomine «a senso unico di Salini e Foa» e da Viale Mazzini fanno notare al Nazareno che la musica è cambiata, visto che sono arrivati Stefano Coletta per la direzione di Rai1; Franco Di Mare per il Day Time; Luca Milano per Rai Kids; Eleonora Andreatta per la direzione del genere Fiction e Silvia Calandrelli per la direzione di Rai3 e per la direzione di genere Intrattenimento Culturale. Insomma secondo i vertici Rai, da tempo nel mirino del Pd di Zingaretti, qualcosa si muove. 

Anche se Salvini intanto non molla la presa sull’Ariston. Da Viale Mazzini non commentano le ultime uscite sul Festival: «Matteo, sta cercando una tribuna, come l’anno scorso», è il commento che trapela. E anche Coletta, interpellato dal Messaggero, si trincera dietro al più classico dei «no comment». Il neo direttore della rete ammiraglia in queste ore si trova a Sanremo per supervisionare sul Festival «affinché tutto vada nel verso giusto». Un modo per fare un passo in avanti rispetto alle polemiche, dettate dalle parole di Amadeus sul «passo indietro» delle donne come Francesca Sofia Novello, compagna di Valentino Rossi e quest’anno nella rosa delle presentatrici. Ma siamo solo agli inizi.
 

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