Nel documento che farà il giro dei circoli Pd sparsi in Italia e magari anche delle Feste dell'Unità si legge: «Inchieste giornalistiche e indagini della magistratura stanno facendo emergere scenari sempre più inquietanti sui legami tra la Lega di Salvini e la Russia di Putin. Abbiamo chiesto al ministro dell’Interno di venire in Parlamento a spiegare al Paese il motivo e il merito del rapporto della Lega, con i suoi uomini, e la Russia».
Da qui l'affondo del Pd: «Lo stesso presidente della Camera ha invitato il Ministro Salvini a riferire in Parlamento. Ma sia le richieste delle opposizioni che quelle di un’alta carica dello Stato sono rimaste inascoltate. Salvini fugge. È inaccettabile, non solo per rispetto delle istituzioni democratiche, ma anche perché il Ministro dell’Interno ha il dovere di garantire la sicurezza del Paese. Non ci possono essere quindi essere zone d’ombra o dubbi sul suo operato, specie se c’è il sospetto che siano state messe a rischio alleanze e collocazione strategica dell’Italia in Europa e nel Patto Atlantico».
Ma anche su questo tema il Pd ha due fronti. Perché c'è anche l'iniziativa dell'ex segretario Matteo Renzi che, attraverso la mobilitazione dei suoi comitati civici, ha avviato la raccolta di firme. Nei giorni scorsi i dem si sono diviti sulla mozione di sfiducia al ministro dell'Interno. Una parte, quella renziana, voleva proporla subito; un'altra, quella legata alla maggioranza, ha deciso e si è imposta per aspettare. Non a caso il deputato Luciano Nobili, leader della corrente Sempre Avanti, twitta: «È lodevole la mobilitazione del PD per la mozione di sfiducia a #Salvini. Se magari l’avessimo fatta quando l’abbiamo chiesto a gran voce, saremmo in un altro film e lo avremmo già costretto a rispondere. Firma anche tu la raccolta lanciata da @matteorenzi».
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