Nuova offensiva di Salvini contro Fazio: risoluzione della Lega per tagliare i compensi

Nuova offensiva di Salvini contro Fazio: risoluzione della Lega per tagliare i compensi
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Giovedì 9 Maggio 2019, 18:28 - Ultimo aggiornamento: 18:38

Continua l'offensiva di Matteo Salvini contro Fabio Fazio, il conduttore su Rai1 di "Che tempo che fa" che riceve un compenso di 1 milione e 240 mila euro all'anno e soprattutto ha una linea editoriale incompatibile con la Lega. Tant'è, che i parlamentari leghisti oggi hanno depositato in Commissione di vigilanza Rai una risoluzione per tagliare gli stipendi dei dirigenti e degli artisti della Rai.

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Il testo della Lega impegna viale Mazzini, «entro tre mesi», a effettuare una ricognizione dei dirigenti non giornalisti per «eliminare sperequazioni retributive», con la possibilità anche di porre termine ad alcuni contratti. Quanto agli artisti, impegna la Rai a fissare un «tetto retributivo» e prevedere una parte di retribuzione variabile rapportata agli ascolti e alla pubblicità.

Ma ecco il dettaglio del documento leghista dal titolo "Risoluzione sul trattamento retributivo del personale dirigenziale non giornalistico della Rai", che ha ha come firmatari Massimilano Capitanio, Giorgio Maria Bergesio, Dimitri Coin, Igor Giancarlo Iezzi, Umberto Fusco, Simona Pergreffi e Paolo Tiramani. La Lega nella risoluzione propone di impegnare la Rai a «valutare l'opportunità di rivedere, in vista della nuova contrattazione collettiva e al fine di eliminare sperequazioni retributive e pertanto conseguire una migliore allocazione delle risorse disponibili derivanti dal canone di abbonamento, i parametri che regolano il trattamento retributivo del personale dirigenziale non giornalistico, prevedendo dei meccanismi di remunerazione basati prevalentemente: o sui risultati conseguiti rispetto a target personali annuali che siano chiari e in linea con gli obiettivi aziendali, al fine di premiare il merito; o sulla rilevanza dell'incarico ricoperto, tramite il meccanismo dell'indennità di funzione, così da rapportare costantemente ruolo ricoperto e retribuzione percepita».

Il documento del Carrocci impegna la Rai anche «ad effettuare entro tre mesi dall'approvazione della risoluzione o una completa ricognizione dei dirigenti non giornalistici in servizio, in cui sia dato conto del ruolo ricoperto e della performance dell'ultimo triennio, o un confronto tra l'organico attuale di dirigenti non giornalistici rispetto all'organico previsto dal nuovo assetto organizzativo di cui al nuovo piano industriale». E inoltre impegna viale Mazzini «a considerare seriamente l'ipotesi di risoluzione contrattuale nel caso di dirigenti i cui ruoli non siano previsti dal nuovo assetto organizzativo e/o la cui retribuzione non trovi un valido fondamento nella performance e/o nelle responsabilità assunte nei confronti dell'Azienda».

Quanto ai contratti sottoscritti con gli artisti, «e nei limiti della autonomia contrattuale» la risoluzione impegna la concessionaria di servizio pubblico «o a fissare un "tetto retributivo" conforme esigenze aziendali e di mercato; o a prevedere dei meccanismi di retribuzione di parte variabile rapportati ai risultati di ascolto e pubblicitari ottenuti; o ad assicurarsi idonee garanzie atte a modificare le clausole contrattuali relative ai compensi, al verificarsi di specifiche e predeterminate circostanze, in specie nell'ipotesi di contratti pluriennali». Infine la risoluzione depositata dalla Lega impegna viale Mazzini «a considerare, in vista di una eventuale modifica del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici e al fine di potenziare la funzione di controllo di Codesta Commissione, l'opportunità di informare la stessa Commissione di vigilanza circa qualunque contratto sottoscritto o in via di sottoscrizione di importo pari o superiore a 1.000.000 euro su base annuale o pluriennale».

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