G20, scatta l’allarme per i violenti: Roma sarà blindata con 500 militari

Il piano del Viminale per il summit del 30 e 31 ottobre: ci sarà lo scudo anti-droni

Roma, scatta l’allarme per i violenti: il G20 sarà blindato con 500 militari
di Cristiana Mangani
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Giovedì 14 Ottobre 2021, 00:06

A un giorno dall’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass nei luoghi di lavoro, al Viminale si fanno i conti con le criticità della manifestazione del 9 ottobre scorso, quando Roma è stata messa a ferro e fuoco da un manipolo di estremisti di destra. Ieri si è svolto il Comitato per l’ordine e la sicurezza, presieduto dalla ministra Luciana Lamorgese, alla presenza dei vertici delle forze dell’ordine e dell’intelligence, durante il quale è stato fatto un mea culpa per gli errori commessi nella gestione della piazza, ed è stata decisa una linea dura in vista delle proteste già annunciate per i prossimi giorni dai no Green pass. 


IL PIANO <QA0>
La Capitale sarà come sempre al centro di eventi internazionali e politici, ed è per questo che il piano per la sicurezza dovrà funzionare. Priorità assoluta è quella legata alla gestione del G20 che si svolgerà alla presenza dei capi di Stato mondiali il 30 e il 31 ottobre.

La ministra Lamorgese ha sottolineato la necessità che nel prossimo e impegnativo periodo «le forze di polizia intensifichino le attività di prevenzione delle possibili cause di turbativa, con il rafforzamento dei dispositivi di osservazione e di vigilanza del territorio e degli obiettivi sensibili nonché dei servizi di monitoraggio dei siti web e dei social network, anche per garantire a tutti la libertà di manifestare pacificamente e nel rispetto delle regole». E questo vuol dire la predisposizione di “zone rosse” intorno ai luoghi dove si svolgerà il meeting, il rinforzo di uomini sul campo con l’arrivo di 500 militari di “Strade sicure” che avranno il compito di rinforzare la protezione sugli obiettivi sensibili. Nella stessa occasione sarà incrementata la sorveglianza e la difesa dello spazio aereo della Capitale attraverso il concorso di assetti specialistici, compreso il sistema anti-drone, delle Forze armate.


Inoltre, durante il Comitato è stato affrontato il tema manifestazioni no Green pass, che preoccupano particolarmente per la loro natura spontanea e per la non conoscenza alle Forze dell’ordine di chi compone i movimenti di protesta. Prima regola sarà quella di stringere moltissimo sulle autorizzazioni ai sit-in e alle manifestazioni. Ammesse solo a livello statico. Inoltre saranno vagliati con attenzione i luoghi scelti per la protesta. Il prefetto di Roma Matteo Piantedosi ha già vietato piazza Santi Apostoli al gruppo che si definisce “Sentinelle della Costituzione”. Verrà scelta un’altra piazza, probabilmente più controllabile e più centrale. E lo stesso sarà fatto in altre città italiane, dove i componenti di IoApro, il movimento nato durante il lockdown hanno già in mente di portare il loro dissenso, anche senza l’autorizzazione delle questure e dei prefetti. E hanno fissato 120 luoghi dove manifestare.


A tutto questo si aggiunge un altro problema che riguarda l’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass ed è il rischio di una carenza di organico proprio tra chi è addetto alla gestione dell’ordine pubblico. Il sindacato di Polizia hanno fatto i conti tra chi è vaccinato e chi no. E il dato che emerge non conforta, perché - se è vero che in questa ultima settimana in tanti hanno scelto di immunizzarsi - resta sempre una elevata quantità di poliziotti ancora non protetta dal Covid. Molti dei quali provengono dai Reparti mobili. A Torino a non essersi vaccinato è un agente su tre, a Firenze quasi quattro su dieci. A Roma e Milano, invece, va leggermente meglio, anche se in ognuno dei reparti delle due città ci sono un centinaio di poliziotti che non hanno fatto neanche la prima dose. In alcuni casi la media raggiunge anche il 20% dei non immunizzati. E i Carabinieri soffrono anche loro di una quota di personale non vaccinato che dovrebbe essere di poco inferiore al 10% del totale. Tanto che l’Usic, l’Unione sindacale dei carabinieri italiani che conta 5 mila iscritti tra i militari dell’Arma, ha chiesto «di abbassare il costo dei tamponi, altrimenti si rischia la sicurezza».


LA CIRCOLARE<QA0>
Proprio per chiarire tutta una serie di aspetti operativi, il capo della Polizia Lamberto Giannini ha firmato la circolare su come funzioneranno i controlli per i poliziotti, partendo da un punto fermo: l’agente che inizia a lavorare con il pass continuerà fino alla fine del servizio anche se dovesse scadere la certificazione. «Il possesso del Green pass, valido al momento del controllo consentirà al titolare la prosecuzione del servizio sino alla sua conclusione presso le strutture dell’Amministrazione». Previsti inoltre controlli a tappeto o a campione in misura non inferiore al 20% a rotazione tra tutto il personale, all’accesso in ufficio e all’interno delle strutture, con l’App “Verifica C19” o con i software che dialogheranno direttamente con la piattaforma che rilascia il Green pass. Chi si presenta al lavoro senza il certificato sarà considerato assente ingiustificato e dunque avrà la sospensione dello stipendio.
 

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