Mattarella, colloquio con il ministro del Lavoro Orlando: pronta la riforma degli ammortizzatori

La riforma degli ammortizzatori sociali
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Mercoledì 4 Agosto 2021, 19:06 - Ultimo aggiornamento: 20:20

Questa mattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha avuto un colloquio telefonico con il ministro del Lavoro Andrea Orlando per acquisire informazioni relative agli ultimi incidenti sul lavoro avvenuti in questi giorni e alle iniziative adottate dal ministero per contrastare gli incidenti e per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

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Il tema della sicurezza

Nel corso della telefonata Orlando ha informato il capo dello Stato che il tema della sicurezza e della salute sul lavoro è sottoposto «ad una costante ed incisiva attenzione». È quanto si apprende da ambienti parlamentari.

 

La riforma degli ammortizzatori

Più tutele per gli autonomi ma anche per precari, stagionali, lavoratori dello spettacolo che avranno proprio uno strumento ad hoc.

E cassa integrazione per tutti i dipendenti, anche nelle piccole e micro-aziende. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando invia a sindacati e imprese la sua proposta per la riforma degli ammortizzatori sociali nelle stesse ore in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo chiama per avere più informazioni su un'altra questione urgente, il ripetersi di incidenti sul lavoro, l'ultimo ieri a Modena, dove Laila El Harim è morta incastrata in un macchinario in fabbrica.

Un tema, quello della sicurezza sul lavoro, che è «sottoposto ad una costante ed incisiva attenzione» da parte del governo, ha assicurato il ministro, elencando gli interventi per rafforzare controlli e sanzioni in materia di tutela della sicurezza del lavoro, del contrasto al lavoro irregolare e allo sfruttamento del lavoro. Orlando ne riparlerà domattina con le parti sociali, riunite insieme al collega Roberto Speranza per fare un punto sui protocolli per la sicurezza anti-Covid. E rivedrà lunedì sindacati e imprese sulla riforma degli ammortizzatori, che in ogni caso dovrà aspettare la manovra per le risorse, anche a una platea più ampia prevede una serie di incentivi, da quelli per chi assume lavoratori in Cigs agli sconti-premio per chi non usa a lungo la cassa.

L'idea è quella di tre anni di transizione, dal 2022 al 2024, con la copertura a carico della fiscalità generale. Di fondi ne serviranno parecchi (circolano stime tra i 6 e i 10 miliardi) per dare la cassa a tutti i lavoratori, anche quelli nelle aziende da 1 a 5 dipendenti. Ma si tratta di una necessità non più rinviabile, come ha dimostrato l'emergenza Covid. I conti però li deve ancora fare il ministro dell'Economia, Daniele Franco, che condivide l'impianto della riforma ma ha chiesto a tutti - anche per la riforma del fisco - di attendere settembre quando saranno aggiornate le stime di Pil e deficit, anche in base all'evoluzione della pandemia. Nel frattempo Orlando cercherà l'intesa con le parti sociali su un progetto che mira ad aumentare «il grado di equità generale» del sistema in cui «non vi siano lavoratori esclusi». La struttura dell'intervento si baserà su un «universalismo differenziato», che tenga conto delle dimensioni delle aziende e che non lasci indietro nessuno, nemmeno chi ha un lavoro indipendente o discontinuo. Per i più precari si potenzierebbe la Dis-Coll (tanti mesi quanti i contributi versati, posticipo del decalage, contributi figurativi). Anche la Naspi verrebbe rafforzata (con un trattamento di maggior favore per i più anziani che più difficilmente ritrovano un impiego). Per gli autonomi arriverebbero più tutele per la maternità e più giorni di malattia, in attesa di valutare l'impatto dell'Iscro, da rendere semmai permanente.

La platea dei beneficiari della Cig, invece, sarebbe estesa a tutti i lavoratori subordinati, e ci sarebbe un aumento del beneficio. Verrebbero anche introdotte due nuove causali, «prospettata cessazione dell'attività» e «liquidazione giudiziale» oltre a specificare che la riorganizzazione aziendale potrà essere invocata anche in caso di «processi di transizione». Verrebbe anche rafforzato il contratto di solidarietà ed esteso ulteriormente il contratto di espansione. La riforma azzererebbe l'attuale contatore sia per la Cig che per la Cigs. La cassa in deroga sarebbe superata con la creazione di un Fondo emergenziale intersettoriale, finanziato con un contributo a carico dei fondi bilaterali.

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