Riaperture, cinema e palestre slittano a fine gennaio: bar e ristoranti ok solo in zona gialla

Riaperture di gennaio, slittano cinema e paelstre: bar e ristoranti ok solo in zona gialla
di Francesco Malfetano
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Martedì 29 Dicembre 2020, 21:58 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 10:15

Anno nuovo vita nuova. Più o meno. Se è vero che il 7 gennaio si porterà via le restrizioni natalizie infatti, lo è anche che non si tratterà di un liberi tutti. La Penisola, almeno fino al 15 gennaio (data di scadenza del Dpcm del 3 dicembre) tornerà a tutti gli effetti al “modello dei 3 colori” e non è detto che questo sarà riaccompagnato dalle riaperture. Lasciando da parte la spinosa situazione delle scuole infatti (aperture previste per il 7, ma i dubbi sono ancora tanti nonostante l’Ue con un documento Edcd del 23 dicembre abbia chiarito il ruolo marginale delle aule nella trasmissione del virus), le novità per l’inizio del 2021 rispetto al dicembre che sta concludendosi rischiano di essere davvero poche. Per bar, ristoranti e tutte le attività di ristorazione ad esempio, non cambierà nulla. Se in zona gialla (e non è per nulla detto che tutte le Regioni lo saranno) potranno aprire fino alle 18, se in zona rossa o arancione dovranno accontentarsi di asporto e consegne a domicilio.

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SPORT E STADI
Uno spiraglio invece lo ha aperto ieri il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. «Penso sia possibile, seppur con alcune limitazioni, riaprire palestre, piscine e centri di danza entro la fine di gennaio» ha dichiarato intervenendo al programma di Raitre Agorà. «L’apertura a fine gennaio è un obbiettivo raggiungibile» ha assicurato, precisando - come fa un po’ tutto l’esecutivo, Sanità in testa - che bisognerà aspettare dati più circostanziati.

Niente da fare invece per quei tifosi che contavano di tornare allo stadio: «È un mio desiderio ma non credo che accadrà a gennaio. Per un motivo semplice - ha spiegato - dobbiamo avere una scala di priorità. E su quelle priorità dobbiamo concentrarci».

Priorità tra le attività oggi chiuse che, a quanto si apprende da fonti qualificate all’interno dell’esecutivo, comprendono appieno cinema, teatri e musei. L’idea è quella di replicare lo schema attuato lo scorso maggio quando i musei hanno riaperto immediatamente mentre a cinema e teatri è stato lasciato un mese di tempo per riorganizzarsi. Stavolta però, con protocolli e procedure già note, la differenza potrebbe ridursi a 15 giorni. In pratica i musei, con contingentamenti all’ingresso e prenotazione obbligatoria, potrebbero riaprire già all’indomani della scadenza del Dpcm in vigore, vale a dire dal 16 gennaio. Discorso diverso per cinema e teatri che quindi, proprio come palestre e piscine, con buona probabilità vedranno slittare l’orizzonte della riapertura fino alla fine del mese. 

IL BOLLETTINO
«Prima di ogni valutazione sulle riaperture però - chiarisce Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico - dovremo aspettare i dati del 10 o del 15 gennaio e verificare gli effetti di questo lockdown di fine anno». La speranza ovviamente è che i numeri siano incoraggianti anche se la situazione di alcune Regioni - Veneto in primis - preoccupa molto. «Quelli di oggi (ieri ndr) però sono strani dati - spiega un altro componente del Cts - c’è un aumento rispetto al giorno precedente ma con un significativo incremento dei tamponi. Questo ci fa essere relativamente ottimisti». 
Il bollettino di ieri infatti parla di 11.212 casi, in salita rispetto ai 9.585 di lunedì, ma con molti più tamponi, 128.740 (60mila in più). In aumento anche i decessi, 659 contro 445, ma pesano numerose notifiche arretrate giunte tardi dalle Regioni. Cala invece il tasso di positività attestandosi all’8,7% rispetto al 12,5% precedente.
 

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