Renzi annuncia due nuovi arrivi in Italia viva (da Azione): «Offriamo una casa a chi non si arrende»

La deputata Naike Gruppioni e la consigliera regionale emiliana Giulia Pigoni passano al partito dell'ex Rottamatore. E sulla Rai: «Nessuna censura»

Matteo Renzi e Carlo Calenda
di Andrea Bulleri
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Martedì 16 Maggio 2023, 16:14

Nuovi arrivi in Italia viva. Dopo l'ingresso tra le file renziane del senatore dem Enrico Borghi (e dell'ex capogruppo a Palazzo Madama Andrea Marcucci), stavolta il partito dell'ex Rottamatore "pesca" tra i compagni di viaggio di Azione. La deputata bolognese Naike Gruppioni, appartenente al partito di Carlo Calenda, e la consigliera regionale emiliana Giulia Pigoni (eletta nella lista civica di Stefano Bonaccini) entrano ufficialmente a far parte di Iv. Ad annunciarlo è lo stesso Renzi, in una conferenza stampa convocata all'hotel Bernini di piazza Barberini, a Roma. 

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Il botta e risposta con Calenda

«Noi - sorride l'ex premier - offriamo una casa a chi non vuole arrendersi al melonismo e allo schleinismo, per non parlare del "giuseppe contismo"… C'è uno spazio politico per chi non è sovranista o populista, lo spazio c'è per le europee».

Non tarda ad arrivare la replica piccata di Calenda: «Abbiamo appreso stamattina da un giornale di questo "scippo"», osserva il frontman di Azione. «Faccio i migliori auguri a Naike. Ogni scelta è legittima e rispettabile. Mi permetto solo di notare che, per rispetto alla comunità che l'ha eletta sei mesi fa quasi senza conoscerla, una comunicazione preventiva sarebbe stata più elegante», punge. «Io non mi sono mai mossa - replica lei -  Sono contenta di essere a casa perché io a casa sono rimasta». Come dire: è Calenda che ha interrotto il percorso di unione del Terzo polo avviato col voto del 25 settembre. «Qualcuno - chiosa il leader di Iv - si faccia delle domande se c'è chi viene via da un partito: forse perché c'è rimasto male…».

Ma l'annuncio rappresenta per Renzi l'occasione di fare il punto su amministrative, Rai e riforme. E anche su alcuni recenti articoli di stampa riguardanti la famiglia di Giorgia Meloni: «Quando è toccato a me, il dibattito se fosse giusto o no pubblicare di tutto sui familiari di un esponente delle istituzioni non si è mai aperto. Dopodiché - aggiunge Renzi - è stata squartata la vita della mia famiglia…Secondo me c'è un limite da non superare, poi tocca a voi libera stampa qual è il limite. Se si fanno le pulci, le si fanno a tutti. Ma ricordatevi che queste vicende segnano la vita delle famiglie». 

«Nessuna censura in Rai»

E se sulle amministrative l'ex premier non dà indicazioni su come si comporterà Italia viva ai ballottaggi («decideranno i dirigenti a livello locale», afferma, pur lasciando intendere che in Toscana, a Pisa e Siena, Iv potrebbe schierarsi nel campo del centrosinistra), per quanto riguarda la Rai Renzi è netto: «Meloni avrebbe fatto meglio a lasciar proseguire l'ad Carlo Fuortes, ma era suo diritto nominare nuovi vertici». Nessun «golpe», insomma: «Fazio va via non per censura , ma perché va a prendere un altro bel contratto … non c'è altro, tutto qui. Raccontare che è andato via perché è stata messa una censura, no, non è così. Non raccontiamo che non c'è democrazia, che siamo in regime». 

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