Regionali Lazio, Donatella Bianchi, Alessio D'Amato e Francesco Rocca al Messaggero: «Sanità, Expo, Giubileo: il Lazio può diventare la locomotiva d’Italia»

I tre favoriti sono stati intervistati dal direttore Massimo Martinelli e dai capi redattori Barbara Jerkov e Marco Pasqua

Regionali Lazio, confronto al Messaggero tra Bianchi, D'Amato e Rocca. I temi del dibattito, dai rifiuti
di Francesco Pacifico e Giampiero Valenza
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 13:24 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 23:28

Il termovalorizzatore e le continue emergenze rifiuti. Una sanità sempre più vicina ai territori. Il Giubileo, l’Expo e i grandi eventi come volano per potenziare il Lazio. A 24 ore dal voto, ultimo confronto della campagna elettorale al Messaggero - moderato dal direttore Massimo Martinelli - tra i candidati alla presidenza della Regione. In quaranta minuti Donatella Bianchi (Movimento 5 Stelle), Alessio D’Amato (Pd e Terzo Polo) e Francesco Rocca (centrodestra) hanno raccontato sfide e idee per i prossimi cinque anni. E non sono mancate stilettate tra di loro.
 

 

RIFIUTI

Partiamo dal tema più delicato: la pulizia di Roma, la cartolina della Capitale rovinata dai cassonetti. La ricetta, i tempi e soprattutto il termovalorizzatore. Se siete favorevoli, dove dovrebbe essere fatto?

Rocca (centrodestra): «Sono favorevole al termocombustore per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Purtroppo è passato il messaggio errato che, da solo, sia la soluzione dei problemi. Accompagnerò il sindaco della Capitale, ma lui ci deve dare una risposta: attualmente l’ubicazione dell’impianto è sull’Ardeatina e lui stesso ha chiesto un allargamento della strada, ma la sovrintendenza ha detto di no.

C’è un rischio di viabilità serissimo. Come intende affrontarlo? In realtà, quello che sta mancando a Roma è la differenziata, che non si fa».


Bianchi (M5S): «Un inceneritore di quelle dimensioni non serve, soprattutto se si pensa di investire sulla raccolta differenziata. Soluzione che può ridurre la produzione dei rifiuti ed avere un’incidenza nelle tasche dei nostri cittadini in termini di Tari. Poi parliamo di un mega impianto che per essere ripagato avrà bisogno di rifiuti. Dovremmo per i prossimi 30 anni importarli dal resto d’Italia e d’Europa come sta facendo Copenaghen. Serve un’impiantistica diversa, più innovativa, più funzionale alla differenziata».


D’Amato (centrosinistra): «Bisogna superare questa situazione assurda per cui migliaia di tonnellate di rifiuti girano per l’Italia e l’Europa. E dove vanno? Si conferiscono in termovalorizzatori. Ci deve guidare la scienza: propongo una commissione tecnico-scientifica di altissimo livello, anche guidata da Nobel, che possa garantire ai cittadini che si farà un impianto moderno che farà bene al Roma e al Lazio. Superiamo le resistenze e anche una discussione un po’ provinciale da tifo da stadio».

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TRASPORTI

Per i pendolari è un’odissea quotidiana sulle linee che più interessano loro: la Roma-Viterbo, la Roma-Lido con interruzioni quotidiani e disservizi. È un incubo. Vi sentite di prendere un impegno da qui a sei mesi per migliorare la loro qualità della vita e dei trasporti?


Bianchi (M5S): «I servizi che abbiamo non sono da Paese civile: treni che arrivano in ritardo, non partono, disservizi di ogni genere, una disattenzione assoluta alla disabilità. Partirò da una riqualificazione delle linee che richiedono interventi necessari urgenti, penso alla Roma-Lido, alla Roma-Viterbo, alle metro. La prospettiva è una modalità che deve essere sostenibile. Il Pnrr ci darà dei fondi per andare in questa direzione». 


D’Amato (centrosinistra): «La sfida è sul ferro. Abbiamo avuto un modello di innovazione interessante su gomma con Cotral acquistando mille mezzi moderni. Lo stesso deve essere ripetuto per le ferrovie. Bisogna portare a termine il contratto da 300 milioni per 20 nuovi treni della Roma-Lido e 18 sulla Roma-Viterbo, 4 in esercizio quest’anno. Abbiamo un piano di Ferrovie e Anas, per due terzi è su ferro. Abito in borgata e conosco le difficoltà dei pendolari».


Rocca (centrodestra): «È singolare ascoltare i miei avversari: stanno in giunta assieme e sembra che parlino oggi di questioni che pare non hanno mai amministrato. La Roma-Viterbo e la Roma-Lido saranno mie priorità. Poi sono cresciuto a Ostia e quando ero giovane c’era il doppio delle corse. Non ho la bacchetta magica perché i treni andavano ordinati prima. Ogni fondo a disposizione servirà per ridare dignità ai pendolari e per trasportare più turisti». 

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SANITÀ

Altro tema sentito dai cittadini laziali è quello delle liste d’attesa e dei disagi legati alla prenotazione di un’operazione chirurgica o di una visita. Ci sono stati degli interventi, ma molto rimane da fare. Come intendete ridurle ulteriormente?


D’Amato (centrosinistra): «Abbiamo riportato i conti in ordine e il Lazio fuori dal commissariamento. Il tema delle liste d’attesa richiede di potenziare la sanità di prossimità, digitalizzare e consentire alla medicina generale di fare le ecografie e non solo di prescriverle». A questo punto prende la parola Rocca e pungola l’avversario: «Non sono abituato per mia storia a sparare sulla Croce Rossa, ma sentire D’Amato parlare di digitalizzazione quando fa ancora usare il fax nei pronto soccorso per cercare i posti letto». In quel momento, durante il dibattito, è proprio il candidato del centrosinistra a interrompere e ribattere con un «ma non è vero». E l’altro, ancora: «È verissimo».


Rocca (centrodestra): «Uno dei primissimi interventi sarà di rimettere in rete, nel Recup, i posti della sanità pubblica e quelli della sanità accreditata per spostare immediatamente i cittadini che hanno più bisogno di cura. Non voglio più vedere quelle scene da terzo mondo con i pazienti curati a terra». 


Bianchi (M5S): «Sulla sanità non accetto lezioni né da Rocca né da D’Amato, potevano cambiare le cose, non l’hanno fatto. Registro una situazione di grande criticità e penso a una task force che dia risposte subito, per esempio su assistenza domiciliare agli anziani e medicina territoriale che alleggerisca gli ospedali».

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AUTONOMIA 

Si va verso l’Autonomia differenziata e si rischia che alcune regioni siano più appetibili per i medici. C’è già una grande fuga dalla professione e l’Autonomia rischia di aggravare questa situazione. Che cosa potete fare per trattenere il personale sanitario nel Lazio e magari farne venire anche altri?


Rocca (centrodestra): «La mancanza di personale nasce per carenza di programmazione. L’autonomia differenziata non avrà un impatto sulla sanità, perché si basa sui costi standard. Se dovessi percepire il minimo rischio per la salute dei cittadini o per le altre Regioni, non lo consentirò. In giunta assieme Pd e M5S hanno votato un provvedimento sull’Autonomia differenziata, basata sui costi storici che avrebbe penalizzato la Regione Lazio».


Bianchi (M5S): «Sono felice di sapere che Rocca si metterà contro una decisione del governo che lui incarna. La riforma dell’autonomia è una iattura, ha preso una forma che non ci piace. Lo sappiamo che 30mila medici andranno altrove e che i nostri ragazzi andranno altrove. Bisognerà scongiurare questi rischi anche in altri settori come la scuola, e devono dirci dove prenderanno le risorse per le Regioni svantaggiate sui finanziamenti come il Lazio».


D’Amato (centrosinistra): «Tutte le Regioni vengono misurare su due livelli: l’erogazione dei livelli essenziali d’assistenza e gli esiti di cura. Su questo, lo dice il ministero della Salute, il Lazio ha fatto passi avanti. L’autonomia è un elemento pericoloso che penalizza il Lazio, Roma e divide il Paese. Il tema è quanto il sistema vuole investire sulla sanità: a livello nazionale mancano all’appello 30 miliardi».

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GIUBILEO EXPO E GRANDI EVENTI


Nei prossimi anni a Roma sono attesi eventi - uno certo, l’altro auspicabile - il Giubileo del 2025 e l’Expo del 2030. Come pensate di approfittarne per trasformare la Regione nella “locomotiva d’Italia”?


Bianchi (M5S): «Dobbiamo collegare il territorio del Lazio alla Capitale, perché possa beneficiare delle opportunità che verranno. Lavoreremo sull’intermodalità, sulle infrastrutture, sul turismo, valorizzando i piccoli borghi e l’ospitalità diffusa. Senza dimenticare una grande attenzione per Roma».


D’Amato (centrosinistra): «Il Lazio è una grande Regione, ce lo dicono l’export al 17,4% in più e traini importanti come farmaceutico o aerospazio. Rispetto alla Lombardia noi abbiamo il mare. Faremo anche un assessorato dedicato al mare. I grandi eventi, compresa la Ryder cup, daranno una spinta alle piccole aziende». 
Qui i candidati tornano a pungolarsi. Rocca dice: «Che bello sentire Alessio D’Amato che ha scoperto la passione per la nostra regione». Ma D’Amato non ci sta: «È una cosa incredibile, obietta sempre su di me». Di nuovo Rocca: «Ma no, è una piacevole scoperta, perché avete avuto dieci anni», replica all’avversario.

 
Rocca (centrodestra): «Se c’è una cosa certa è che ogni 25 anni arrivano i Giubilei. I ritardi, che non vogliamo sull’Expo, sono ingiustificabili. È un’opportunità persa per tutta la Regione. Invece servono infrastrutture per dare risposte ai grandi eventi, altrimenti si ripeterà quanto avvenuto durante l’ultimo Anno Santo: senza una modalità adeguata, solo l’1% dei pellegrini andò a visitare Tivoli».

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LAVORO E GIOVANI


Passiamo ai cosiddetti Neet, i giovani under35 che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione. Che interventi volete mettere in campo?


D’Amato (centrosinistra): «Lo dico anche a Rocca: se il Lazio per il quarto trimestre consecutivo ha un export tra i maggiori in Italia è per un lavoro che ha dato dignità anche ai settori produttivi. Ora ci vuole più attenzione per le donne, mai citate nel programma di Rocca, ai giovani, a quella fascia di uno su cinque che non lavora o non studia. Useremo una parte dei fondi europei per creare un reddito di formazione e permettere ad artigiani e piccola e media impresa, di insegnare arti e mestieri. Lavori ancora necessari». 


Rocca (centrodestra): «Sulla formazione non sono state ascoltate le organizzazioni datoriali e le imprese. Da governatore affiderò alla Camera di commercio la formazione-lavoro perché non voglio più ascoltare le associazioni che non si trovano gli operai specializzati perché non vengono fatti i corsi di formazioni. Mancano idraulici, elettricisti e tutti quei mestieri tradizionali di cui c’è ancora bisogno. I neet sono anche il risultato di un reddito di cittadinanza generalizzato, non erogato per i fragili».


Bianchi (M5S): «Ci saranno troppe persone, 353mila, che nel Lazio perderanno il reddito di cittadinanza e avranno solo la Caritas. Dobbiamo far funzionare i Centri per l’impiego, mettere in connessione domanda e offerta di lavoro, fare formazione più mirata e lavorare più con le università. Lo dico da mamma: non credo alla narrazione dei giovani bamboccioni. E per le famiglie penso a un reddito di cittadinanza regionale, ripartendo alla dignità dei salari».

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L’APPELLO


Ci date tre motivi per votarvi?


Bianchi (M5S): «Chiedo un voto per quello che rappresento, per la società civile e per una visione di politica, basata su progresso e innovazione. Sarò un presidente che vigilerà, molto presente. Porterò aria nuova».


D’Amato (centrosinistra): «Mi avete conosciuto soprattutto nel momento più buio della storia recente: la pandemia. A Roma non si sono viste le scene di altre città. Voglio portare quel metodo in tutti i settori».


Rocca (centrodestra): «Chiedo di votarmi per una Regione che si prenda cura dei suoi cittadini, verde, del fare. Non è “fare” quando si hanno 2 miliardi per riorganizzare le strutture sanitarie e si spendono solo 900 milioni».

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