Referendum, da una parte dei dem a +Europa: con Prodi esulta il fronte del "no"

Referendum, dagli esponenti dem a +Europa: con Prodi esulta il fronte del "no"
di Fabrizio Nicotra
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Venerdì 28 Agosto 2020, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 00:15

Il fronte del "no" esulta, la presa di posizione di Romano Prodi (che in un editoriale pubblicato oggi dal Messaggero si è detto contrario al taglio dei parlamentari) dà più forza a chi, sono tanti ormai in tutti i partiti, vuole evitare la sforbiciata. Nel Pd ecco Tommaso Nannicini con un post su Twitter: «Anche Romano Prodi è per il NO al #Referendum. Si sarà dimenticato anche lui dei programmi originari dell'Ulivo che, secondo alcuni, contenevano tagli lineari alla democrazia rappresentativa? Io credo proprio di no e anche per questo #IoVotoNO #OrgoglioPD».

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Nel Pd del resto sono in tanti quelli che voteranno No al referendum del 20 e 21 settembre: dagli ex ministri Fabrizio Barca e Peppe Fioroni, fino al senatore Francesco Verducci che è sulla stessa linea dell'ex premier dell'Ulivo:
«Ci sono molti modi per far funzionare meglio il Parlamento, ma non il taglio "lineare" dei parlamentari a regole invariate. Nessun contrappeso pattuito all'atto della formazione del Governo è stato approvato, a partire da una nuova legge elettorale proporzionale. In queste condizioni considero un dovere votare No. Questo voto è uno spartiacque». Ovviamente soddisfatta anche +Europa, partito di Emma Bonino schieratissimo per il NO. Ecco Benedetto Della Vedova: «Importante #No a # Referendum da parte di Romano #Prodi, ragionato ma netto. Piu_Europa unico partito sempre coerente nel No alla (non) riforma populista e antipolitica del #M5S. I partiti che pensano di usare #M5S, in realtà vengono usati da #DiMaio e da #DiBattista».
 


 

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