Via libera ai referendum sulla Giusizia. La Corte di Cassazione, accogliendo le richieste dei consigli regionali di Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto, ha dato il «via libera» ai sei referendum sulla Giustizia, promossi da Lega e Partito Radicale. La decisione di piazza Cavour anticipa - e di fatto rende ininfluente - il deposito delle firme certificate: tra le 700mila e le 775mila a seconda del quesito, oltre a 18mila adesioni elettroniche. Il totale provvisorio è di 4.275.000 autografi. Ma questa mattina, nella sede milanese della Lega, in via Bellerio, ne sono arrivate altre 80mila, annunciano dal partito.
I sei quesiti referendari sono relativi alla riforma del Consiglio superiore della magistratura, alla responsabilità diretta dei magistrati e alla loro equa valutazione, alla separazione delle carriere, ai limiti per prevenire abusi della custodia cautelare e, infine, all'abolizione del decreto Severino.
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Il sostegno bipartisan alla raccolta delle firme
«Il partito di Matteo Salvini ha preparato le sottoscrizioni certificate dopo mesi di accurati controlli - si legge in una nota della Lega - che hanno visto la mobilitazione di decine di parlamentari, consiglieri regionali e decine di militanti da Ferragosto a oggi con il coordinamento di Roberto Calderoli.