Conte e Schlein, quanto vale il ritorno del campo largo? I numeri e le (difficili) prove di intesa

L'intesa politica e pure personale c'è. Diverso è trovare convergenze concrete nel vaste programme progressista

Conte e Schlein, quanto vale il ritorno del campo largo? I numeri e le (difficili) prove di intesa
di Francesco Bechis
3 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Marzo 2023, 12:22

Quanto è largo il campo largo? È la domanda che inizia a serpeggiare con insistenza tra i banchi delle opposizioni al governo Meloni. Di qui il Movimento Cinque Stelle e Giuseppe Conte. Di lì il Pd radical-riformista rivestito di Elly Schlein, neosegretaria e astro crescente della galassia democratica.

I SONDAGGI

Insieme, quanto valgono? E poi, sono abbastanza per far tremare l'asse conservatore, magari in vista delle europee del 2024? I sondaggisti hanno fatto due conti. Sommato, oggi il redivivo campo progressista vale il 34%: 17,2% i dem, 17% i pentastellati. Sono i numeri dell'ultima supermedia di Youtrend.

Da cui ovviamente restano esclusi gli altri cespugli della sinistra italiana, da Più Europa ad Articolo Uno (in predicato di un ricongiungimento con il Nazareno targato Schlein). Conti alla mano, non è ancora abbastanza per lanciare il guanto di sfida alla maggioranza di centrodestra che veleggia su altre cifre, sopra il 40%. Ma è ancora presto per tirare le somme. E soprattutto, per capire se somma degli addendi, nello schieramento grillo-dem, farà il totale.

In politica, quasi mai è così. E la regola aurea rischia di ripetersi ora che Pd e Cinque Stelle tornano a parlarsi, studiarsi e intendersi. Il nuovo corso ha già avuto la sua photo-opportunity. L'abbraccio, velato di un timido sorriso, dei leader Conte e Schlein alla manifestazione anti-fascista di Firenze sabato pomeriggio, assieme al segretario della Cgil Maurizio Landini. 

PROVE DI INTESA

L'intesa politica e pure personale c'è, dunque. Diverso è trovare convergenze concrete nel vaste programme progressista. Qui, a sentire le prime uscite pubbliche di Schlein, la partita si complica. Ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa, l'ex europarlamentare da una settimana al timone del Nazareno ha aperto qualche spiraglio per un fronte comune delle opposizioni. «Sarebbe irresponsabile se non provassimo, con le altre forze di opposizione, a trovare nelle nostre differenze alcuni terreni di battaglia comune. Ne cito uno su cui rinnovo il mio invito al Terzo polo, a M5s e a Avs: il salario minimo». 

 

LE DIFFIDENZE

Per il resto, timide concessioni. In politica estera, ad esempio, il Pd by Elly e il Movimento contista non parlano la stessa lingua, non ancora perlomeno. Se la ferrea linea atlantista di Enrico Letta appartiene al passato, da Fazio Schlein ha confermato il sostegno all'invio di forniture militari all'Ucraina, un tasto dolente per Conte e la sinistra-sinistra italiana. «Assolutamente sì», è invece la risposta della segretaria Pd, «abbiamo già votato su questo in Parlamento, bisogna sostenere il popolo ucraino rispetto a una invasione criminale, questo non è mai stato messo in discussione». 

Insomma, se la tessitura del campo largo è (ri)cominciata, sarà lunga e non priva di strappi. Per il momento, tra il frontman e la frontwoman dell'opposizione prevale un cauto attendismo. Nella consapevolezza che la somma - di questo Pd e del Movimento - può farsi sottrazione. I sondaggi degli ultimi giorni sull' "effetto Elly" dopo le primarie sembrano indicare questa direzione. Per un astro progressista che sale e brilla, l'altro rischia di adombrarsi...

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