Primarie Pd, rush finale: Bonaccini chiude a Bologna, Schlein a Palermo. L'incognita affluenza

Domenica il voto ai gazebo per eleggere il successore di Enrico Letta: obiettivo 1 milione di partecipanti

Primarie Pd, rush finale: Bonaccini chiude a Bologna, Schlein a Palermo. L'incognita affluenza
di Andrea Bulleri
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Venerdì 24 Febbraio 2023, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 20:05

Gazebo in corso di allestimento, appelli al voto per convincere gli indecisi. E poi un'incognita, che potrebbe anche influire sul risultato finale: l'affluenza. Ultimo giorno di campagna elettorale per i due candidati alla leadership del Pd, Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Entrambi puntano a vincere le primarie per rivoluzionare il Nazareno. Ed entrambi, per riuscirci, dovranno prevalere alle primarie di domenica, aperte non soltanto agli iscritti ma a chiunque voglia dire la sua (previo pagamento di due euro). 

Il governatore dell'Emilia Romagna parte in vantaggio: è lui il primo classificato nel voto tra i tesserati dem, con quasi il 53% delle preferenze.

Ed è deciso a confermare il vantaggio anche ai gazebo. Più distaccata la deputata bolognese, 18 punti sotto, convinta però che ribaltare il risultato sia ancora possibile. Per questo tutti e due gli aspiranti segretari in queste ore continuano a battere palmo a palmo il territorio, a caccia dei voti degli indecisi. 

Le chiusure

Bonaccini chiuderà la sua corsa domani sera, a Bologna, con una festa con volontari e iscritti nel cuore della città alle 19,30. Schlein invece sarà a Palermo già da metà pomeriggio, per rilanciare sulla sua idea di Pd "femminista" e "di sinistra". Intanto, tra i due fronti continuano le stoccate, a cominciare dalla contesa sui dirigenti dem del passato e del presente. Bonaccini non ha mai rinunciato a sottolineare l'appoggio fornito a Elly Schlein dai "big" del partito: «Orlando, Franceschini, Zingaretti, Bettini e Boccia». E la candidata risponde: «nessuna delle persone citate mi ha chiesto nulla». Schlein rivendica una candidatura «libera», ricordando di non aver mai «offerto posti a nessuno».

Poco dopo è lei ad attaccare: «L'unica corrente rimasta intera è a supporto di Bonaccini, ed è quella di Guerini e Lotti, di chi allora stava con Renzi». Chiamato in causa, l'ex ministro dello Sport Luca Lotti non si sottrae: «Se vinci tu che devo fare, uscire dal Pd? O aspettare che sia tu a cacciarmi? E' questo il clima che imporrai nel Pd da segretaria?», chiede. 

I sondaggi

E mentre ci si interroga su quanti saranno gli elettori dem a recarsi ai gazebo (l'ultima volta, nel 2019, furono più di un milione e mezzo, stavolta al Nazareno lo considererebbero un successo se si chiudesse sopra un milione), tra i due fronti opposti continuano a girare sondaggi più o meno ufficiali, che danno una forbice più o meno ampia tra i due aspiranti leader. Per Antonio Noto, però, la previsione sull'esito è relativamente facile: «La probabilità che vinca Bonaccini è molto alta per due ragioni», spiega il sondaggista. Secondo cui «generalmente alle primarie vince il vincitore dei circoli»; «inoltre - aggiunge - abbiamo già registrato un crollo di affluenza alle regionali che dubito non si replichi anche alle primarie Pd».Per Noto insomma alla fine «andrà a votare solo l'elettorato organico al Partito democratico, quindi le proporzioni saranno le stesse risultate al voto nei circoli e Bonaccini vincerà». Ma c'è chi sostiene che molto dipenderà dall'affluenza, e dalla capacit dei candidati di "mobilitare" i propri sostenitori. tra i supporter di Elly Schlein ne sono convinti: «Se i votanti saranno più di un milione, abbiamo una possibilità». 

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