Quirinale, i partiti blindano Draghi fino al 2023: la battaglia per il capo dello Stato rischia di travolgere il governo

Quirinale, i partiti blindano Draghi fino al 2023: la battaglia per il capo dello Stato rischia di travolgere il governo
di Marco Conti
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Lunedì 29 Novembre 2021, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 08:41

ROMA Fioccano gli appelli anche se da qualche giorno hanno cambiato il destinatario. Sino a poco tempo fa erano rivolti a Sergio Mattarella affinché accettasse un secondo mandato alla presidenza della Repubblica. Da un paio di giorni si sono invece fatte più fitte le preci rivolte direttamente a Mario Draghi. Resti al suo posto “altrimenti è il caos”, sostiene Carlo Calenda, insieme a Silvio Berlusconi, Giuseppe Conte e Enrico Letta. Il segretario del Pd ha però anche messo le mani avanti su un’altra questione strettamente collegata e che svela come i partiti stiano girando a vuoto da settimane.

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Ovvero, riflette Letta, sarebbe un guaio se la maggioranza che elegge il nuovo Capo dello Stato fosse diversa da quella che sostiene il governo.

Seppur con lentezza il problema del governo viene messo a fuoco dai partiti che prendono consapevolezza del nodo della tenuta del governo che rischia di saltare qualora il Capo dello Stato venisse eletto a maggioranza.

Senza un accordo tra le forze politiche non solo è in salita l’elezione del Capo dello Stato, ma rischia di implodere anche il governo e questo nodo comincia ad emergere. 

È per questo che proporre una donna, uno scienziato o indicare qualunque altro profilo rischia di essere fuorviante rispetto al problema di avere dei partiti che non hanno la forza di assumersi quella responsabilità che è mancata mesi fa e che ha costretto Mattarella a chiamare Mario Draghi. Ognuno è rimasto nel proprio recinto addossando all’altro la responsabilità della situazione pensando di poter, in questo modo, difendere la propria leadership. Il tempo sta però per scadere e il timore di essere tutti travolti potrebbe alla fine far rinsavire tutti.

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