Green pass, sospensioni o nuove mansioni: le ipotesi per gli agenti No vax

Green pass, sospensioni o nuove mansioni: le ipotesi per gli agenti No vax
di Cristiana Mangani
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Sabato 11 Settembre 2021, 07:00

La prima questione era nata qualche settimana fa quando, dopo un circolare del Viminale che consentiva l'accesso alle mense senza Green pass per le forze di polizia, è dovuta intervenire direttamente la ministra Luciana Lamorgese per spiegare che le regole sono uguali per tutti e che nessuna mensa interna di poliziotti, carabinieri, difesa in genere, sarebbe stata frequentabile dal personale non vaccinato tra le forze dell'ordine o, comunque, non tamponato. La situazione si fa ora più complessa in vista della obbligatorietà del Certificato verde da esibire per entrare al lavoro.

Cosa succederà con chi non è immunizzato? Sebbene nulla sia stato deciso, perché - spiegano gli addetti ai lavori - «dovrà essere il governo a dare una normativa alternativa», tra le ipotesi che circolano c'è quella di procedere come per gli altri lavoratori della pubblica amministrazione, ovvero con una sospensione dall'incarico.

Così come avviene per i professori e i presidi. C'è anche la possibilità che il dipendente venga assegnato a una mansione diversa e magari meno retribuita. Chi va oggi nei reparti mobili riceve una indennità, ma lavora a fianco di molte altre persone. Senza Green pass questa attività potrebbe non essere consentita.

Il capo della Polizia Lamberto Giannini, molto sensibile al tema e alle esigenze dei lavoratori, la scorsa settimana ha tenuto una riunione con i sindacati di categoria proprio per fronteggiare insieme l'emergenza epidemiologica da Covid. All'incontro c'era il vice capo vicario Maria Luisa Pellizzari, i due vice capo Vittorio Rizzi e Maria Teresa Sempreviva, nonché il capo segreteria del Dipartimento Sergio Bracco e il direttore centrale di Sanità Fabrizio Ciprani. Questo per dire quanto l'incontro fosse importante.

Giannini ha voluto prima di tutto ricordare i poliziotti che hanno perso la vita a causa della pandemia. In quella occasione ha sottolineato che non ci saranno discriminazioni d'impiego per il personale nei vari servizi. Anche se, qualora il Green pass diventasse obbligatorio, per accedere agli uffici, qualche regola dovrà certamente essere cambiata. A conclusione dell'incontro, la direzione centrale di Sanità ha diffuso una nuova circolare, nella quale è stata ribadita l'importanza della vaccinazione per evitare l'insorgere di conseguenze gravi a seguito del contagio. La Silp Cgil-Uil Polizia ha espresso soddisfazione «per il confronto permanente sui temi prodotti dalla pandemia». «Siamo coscienti del fatto che non esistono, allo stato, soluzioni certe per ogni problema - hanno dichiarato - occorre puntare su una maggiore informazione chiara sui benefici del vaccino oltre che sul mantenimento delle misure tese a prevenire i contagi, nella consapevolezza che il quadro normativo esistente potrebbe, a breve, subire importanti modificazioni».

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LE DISPOSIZIONI

«Bisognerà trovare una soluzione adeguata per questa questione del Green pass - è la considerazione che ha fatto Fabio Conestà, segretario nazionale del Mosap - Non si può solo pensare a come limitare la libertà. Cerchiamo anche di trovare una soluzione per chi non si vorrà vaccinare». La Federazione Coisp, Mosap, Upls, ha quindi rappresentato le problematiche che si stanno vivendo da mesi nei vari centri accoglienza per migranti. «Siamo convinti che il Green pass obbligatorio - ha concluso Conestà - non aiuti a risolvere il problema. Noi, comunque, le regole le dovremo rispettare, proprio perché è nostro, il compito di farle rispettare agli altri».

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