​Pd, chi farà il premier dopo il 2023? È ora il momento di Sala

Pd, chi farà il premier dopo il 2023? È ora il momento di Sala
di Mario Ajello
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Giovedì 30 Maggio 2019, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 17:56
Il Pd si è salvato alle Europee, andando benino ma non benissimo, e ora trova il modo per affossarsi di nuovo. Come? Giocando al gioco che meno interessa gli italiani ma più appassiona il ceto politico. Ovvero: chi farà il premier dopo il 2023 cioè - politicamente - tra un millennio e ammesso che il Pd ancora esista e che vincerà le elezioni? Ora è il momento di Sala, e tutti a dire: sarà lui il nostro capo del governo. Il sindaco di Milano - è il nuovo tormentone autoreferenziale - si candida a guidare il centrosinistra e ritiene di essere il candidato migliore. Ma Sala frena: “Voglio essere chiaro: se dovessi decidere ora del mio futuro opterei per la candidatura a un secondo mandato, ma scioglierò ogni dubbio a settembre 2020”. 

Milano e Sala stanno alimentando un nuovo immaginario di “sinistra allargata”, fatta di cose concrete da esibire: Pil, mezzi di trasporto pubblici efficienti, investitori internazionali nel settore immobiliare, nuovi quartieri con case popolari, turismo in crescita. E in attesa c’è un altro obiettivo: a giugno si saprà se Milano vincerà le Olimpiadi invernali del 2026 . Intanto nel Pd si sta formando la corrente Sala per la premiership. Forse però invece di guardare così lontano, e al proprio ombelico, si potrebbe pensare a cose più vicine e più concrete.
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