Soldi al Pci, festa dimezzata: il centenario accende le faide

Soldi al Pci, festa dimezzata: il centenario accende le faide
di Mario Ajello
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Mercoledì 11 Dicembre 2019, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 09:20

«Tassano gli italiani ma hanno trovato i soldi per finanziare le celebrazioni dei 100 anni del Pci». E' il tormentone salvinista. Ma è anche quello di Fratelli d'Italia. In effetti, al netto della propaganda del centrodestra che si è subito avventata su questo caso succulento e populisticamente ben maneggiabile, in tempi di vacche magre e di legge di bilancio da fondi di bottiglia non è facile e forse è incongruo da parte del Pd e di Leu preoccuparsi in sede di Finanziaria di come comportarsi e di quanto stanziare per il 2020-2021, per i due anni in cui la sinistra vuole festeggiare la fondazione del Pci, a Livorno 1921.

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La Lega è salita sulle barricate e Salvini tuona: «C'è un emendamento presentato, lo abbiamo trovato e si tratta di questo: hanno trovato 400mila euro per festeggiare, nel 2021, la nascita del Pci- Ognuno festeggia i partiti che vuole ma con i soldi degli altri». E Giorgia Meloni è altrettanto indignata: «Vergogna!».

LO SCONTO
In realtà la riformulazione del emendamento ha ridotto da 400 a 200mila euro all'anno, lo stanziamento. Che andrebbe, se l'emendamento a forma Errani-Manca-Verducci dovesse passare a Palazzo Madama, in disposizione di Palazzo Chigi che poi con un decreto governativo deciderà a chi darli per l'organizzazione degli eventi e delle occasioni di studio: all'Istituto Gramsci, alle fondazioni sulla storia comunista e post-comunista presiedute da Ugo Sposetti, o ad altri centri di ricerca. L'Anpi si è già offerta di coordinare le celebrazioni, ma si vedrà. Intanto la destra grida allo scandalo, ripetendo tra Camera e Senato: «Volete fare festa con i soldi degli italiani, ma siete matti?». Dal Pd, uno dei primi firmatari dell'emendamento, il senatore Francesco Verducci, fa notare però: «Per il centenario della fondazione del Ppi sono stati stanziati finanziamenti pubblici, e si è fatto bene». Mentre più a sinistra, ecco Rifondazione Comunista con il suo segretario, Maurizio Acerbo: «Semmai si dovrebbe considerare irrisoria la cifra stanziata rispetto all'importanza dell'anniversario. La sola Regione Abruzzo, governata dalla destra, ha stanziato e speso nell'anno in corso 150.000 euro per celebrare l'anniversario della cosiddetta impresa di Fiume di Gabriele D'Annunzio».

Il leghista Calderoli ironizza con i colleghi di sinistra: «Ci invitate alle celebrazioni del Pci, il compagno Xi Jinping?». E il coro dei leghisti: «E allora fateli pagare a lui i 200mila euro. Magari in vecchie lire, da Prima Repubblica». Tanto per restare all'epoca del Pci.

Naturalmente per il Pd e per Leu, affrontare l'anniversario della fondazione del Pci è un esercizio storico su un pezzo fondamentale della vicenda italiana e su un partito che ha contribuito a scrivere la Costituzione e a gestire il Paese a partire dal secondo dopoguerra. E tuttavia, la memoria nazionale non è ancora condivisa davvero e porre un problema politico-culturale così importante in ambito di una Finanziaria così povera di risorse difficilmente poteva non dare adito a polemiche e a divisioni. «Ma nessuno, cari kompagni, vi ha avvertito - incalza Calderoli - che il Muro di Berlino è caduto?». Se fossero spiritosi, a sinistra potrebbero reagire così: «In altri tempi, per il Pci c'erano i rubli da Mosca. Ora quelli li ha Salvini, non potrebbe prestarcene un po'?».

Scherzi a parte, informato della cosa da parte dei suoi parlamentari, Silvio Berlusconi avrebbe mandato a dire: «Ma se già era tutto chiaro nel Libro Nero del comunismo, che altro si può aggiungere a quelle verità inoppugnabili?». Antonio Tajani, a sua volta: «Se i comunisti vogliono festeggiare, paghino con i loro soldi, senza chiedere ai cittadini di finanziare le loro sfarzose feste».

Ah, quando c'erano la Russia e i rubli com'era tutto più semplice.

Ma ora pare che i rubli abbiano cambiato destinazione, e il Pci dovrebbe accontentarsi degli euro che non cui sono.

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