Il rapporto Oms fantasma, Speranza scarica Guerra: «Lo hanno cancellato loro»

Il rapporto Oms fantasma, Speranza scarica Guerra: «Lo hanno cancellato loro»
di Claudia Guasco
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Lunedì 19 Aprile 2021, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 00:13

Il rapporto dell'Oms dedicato alla sanità italiana, un dossier che metteva in evidenza tutte le carenze del nostro sistema, dalla mancanza di un piano pandemico aggiornato alla carenza di terapie intensive, è stato pubblicato il 13 maggio 2020 e ritirato il 14 maggio. Consultabile sul sito dell'Organizzazione mondiale della sanità per sette ore e poi cancellato, perché troppo critico nei confronti del governo. Preoccupato per le ripercussioni era Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Oms ma anche ex direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute, che il 14 maggio ha annunciato l'uscita della relazione al ministro Roberto Speranza chiedendo scusa. Ora Speranza replica: «Il dossier è stato ritirato per scelta dell'Oms, non del governo».

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A Mezz'ora in più di Lucia Annunziata afferma: «Faccio chiarezza su un tema su cui si discute molto. Quella mail ci informava che era stato pubblicato il report e riportava un dibattito, io penso legittimo, all'interno dell'Oms tra chi riteneva opportuno pubblicarlo o meno. Le scelte sono tutte dell'Oms, se pubblicare o no un report lo decide l'Oms, noi ne prendiamo atto. Ho piena fiducia nel lavoro della magistratura, apparirà evidente la lealtà e la trasparenza delle istituzioni del nostro Paese, del ministero delle Salute e dell'Iss. È stato l'Oms a decidere di ritirarlo».
LE MAIL
Il ministro ribadisce che «le istituzioni italiane hanno preso atto di quel documento, ma noi non abbiamo funzioni in questa partita.

Sono dinamiche interne all'Oms. Attenzione a non dare una lettura distorta di una cosa che è molto più lineare di quanto sembra. Non buttiamo questa materia dentro la conflittualità politica e non usiamola come una clava». Secondo la Procura di Bergamo Guerra, indagato per false informazioni nell'inchiesta sulla gestione della pandemia (in particolare in Val Seriana) e sull'«aggiornamento e l'efficace implementazione del piano pandemico», si sarebbe «adoperato personalmente per la rimozione del report dal sito Oms».

Aggiornando costantemente ministero e Iss con un fitto carteggio via mail. Ore 15,42 del 14 maggio, Guerra scrive al presidente dell'Iss Silvio Brusaferro: «Sono stato brutale con gli scemi del documento di Venezia. Ho mandato scuse profuse al ministro. Alla fine sono andato da Tedros e ho fatto ritirare il documento. Sto ora verificando siti laterali per chiudere tutti i canali. La ritengo comunque una cosa schifosa di cui non si sentiva la mancanza. Spero anche di far cadere un paio di incorreggibili teste. Grazie». Risponde Brusaferro: «Grazie molte. Io sono inesperto ma mi pare che sia proprio una situazione critica». Ulteriore precisazione di Guerra alle 16,01: «Hanno messo in dubbio un percorso di costruzione di fiducia e confidenza che sono riuscito con la fatica che sai a proporre e consolidare: ci ho messo la faccia e molto di altro in un ambiente fatto non solo da amici. In più, stanno mettendo a rischio una discussione molto seria che è stata impostata anche in prospettiva di G20 e di una relazione speciale tra Tedros e l'Italia. Se fossi il ministro ci manderei tutti all'inferno».

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«SPERANZA NON INTERVENNE»
Fonti giudiziarie riferiscono che non ci sono elementi per ritenere che il ministro della Salute Roberto Speranza sia intervenuto per rimuovere il report redatto dal team di ricercatori della divisione europea dell'organizzazione. Dagli atti d'inchiesta, è ciò che filtra da Bergamo, si evince solo che il ministro sapeva ed era irritato per la pubblicazione dello studio. Per la Procura in ogni caso non è vero che, come ha riferito Guerra, quel «documento venne ritirato dal direttore regionale dell'Oms Hans Kluge e non ripubblicato». Al contrario, come si legge nella rogatoria trasmessa dai magistrati all'Oms, «risulta che lo stesso Guerra si sia adoperato personalmente alla rimozione». Come dimostrerebbe tra l'altro il testo della chat con Brusaferro. Tre giorni dopo la cancellazione del dossier, il direttore vicario Oms ribadisce al presidente dell'Iss di aver «fatto ritirare quel maledetto rapporto» e il 18 maggio lo informa di un incontro con Goffredo Zaccardi, capo di gabinetto del ministero della Salute, aggiungendo: «Vuoi che inizi a parlargli dell'ipotesi di revisione del rapporto dei somarelli di Venezia?».

 

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