Nobel a Roma, Rutelli: «Non sappiamo di essere eccellenza, così ce l'hanno voluto dire da fuori»

Nobel a Roma, Rutelli: «Non sappiamo di essere eccellenza, così ce l'hanno voluto dire da fuori»
di Mario Ajello
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Sabato 10 Ottobre 2020, 07:36 - Ultimo aggiornamento: 12:36

Francesco Rutelli, un grande riconoscimento per Roma?
«Ma certo. Spesso in Italia e a Roma non ci rendiamo conto dell'eccellenza che siamo. Con questo Nobel
, ce l'hanno voluto dire da fuori. Roma è una delle grandi capitali delle Nazioni Unite - abbiamo la FAO, il WFP, l'IFAD che è l'agenzia per lo sviluppo agricolo - ma noi la valorizziamo poco anche sotto questo aspetto di player strategico nel mondo».

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Ci è arrivato un segnale inaspettato?
«Quello che ci è stato recapitato è un messaggio potente in favore della collaborazione multilaterale, tanto più in un momento storico in cui nel mondo sembra prevalere il tutti contro tutti, anziché la cooperazione, a partire dal contrasto del Covid e delle sue conseguenze».
E' una conferma che tutte le strade portano a Roma?
«No, questa è una dimostrazione che Tutte le strade partono da Roma».
Sta facendo pubblicità al suo prossimo libro così intitolato?
«Sto dicendo che anche in questo caso, come per mille circostanze della storia, le strade degli aiuti alimentari che soccorrono moltitudini di persone sofferenti per la fame nel mondo partono dalla Città Eterna. Qui c'è il quartier generale del WFP, la base operativa da cui partono i 15 miliardi di razioni alimentari è a Brindisi. E l'antica via Appia è diventata un asse portante del futuro globale».
 

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