Natale e Capodanno, vacanza con il Green pass: tutte le regole per la montagna o i viaggi all’estero

Con la proroga dello stato d’emergenza limiti al turismo anche dopo il 1 gennaio

Natale, vacanza con il Green pass: tutte le regole per la montagna o i viaggi all estero
di Francesco Bisozzi
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Martedì 2 Novembre 2021, 22:34 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 17:23

La possibile proroga dello stato di emergenza potrebbe arrivare fino a marzo e chi quest’anno sogna di trascorrere le vacanze di Natale all’estero rischia di dover fare i conti con nuove restrizioni. Già perché lo stato di emergenza comporta la possibilità di limitare il turismo dall’Italia verso Paesi ad alto rischio pandemico. Non solo. Con lo stato di emergenza il governo può anche fissare dei paletti nei confronti dei cittadini di altri Paesi che vogliono venire in Italia a trascorrere le vacanze.

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Insomma, le liste della Farnesina e del ministero della Salute con i Paesi considerati sicuri e quelli che invece richiedono attenzioni particolari per tenere a bada i contagi da Covid continueranno con ogni probabilità a dettare legge per un po’ e ciò impatterà inevitabilmente anche sulle partenze (e gli arrivi) di Natale. Si ragiona in parallelo anche sulla proroga del Green pass (fino a giugno).

Il documento sanitario fa presa solo parzialmente sugli alberghi, dove non è richiesto per pernottare ma diventa necessario per esempio per cenare o pranzare nel caso in cui la struttura preveda la possibilità di ricevere al suo interno anche ospiti esterni.

 

Le regole in montagna

Diverso il discorso per quanto riguarda il turismo della neve, che oggi deve fare i conti con l’obbligo di Green pass per accedere agli impianti di risalita: se il certificato verde continuerà a vivere anche nel 2022 allora i senza pass potrebbero rinunciare ad andare in vacanza in montagna per l’Epifania. Del resto l’idea del governo è proprio quella di far leva sulla fame di vacanza degli italiani: prorogando lo stato di emergenza e la durata del Green pass obbligatorio, chi finora ha preferito imboccare solo la strada dei tamponi potrebbe desistere e decidere di vaccinarsi.

Stando a quanto dichiarato dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa serve arrivare a una quota di vaccinati pari al 90 per cento della popolazione prima di poter iniziare ad attenuare le principali misure anti-Covid. Al momento circa l’83 per cento della popolazione residente ha completato il ciclo vaccinale, mentre l’86 per cento ha ricevuto almeno una dose. La strada da percorrere, dunque, è ancora lunga. Oggi tra i Paesi per cui non sono previste limitazioni sugli spostamenti sia in entrata che in uscita figurano per esempio Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Svizzera.

 

Per quanto riguarda chi arriva o torna dai Paesi dell’Elenco D, che oltre a Stati Uniti e Regno Unito ospita tra gli altri Australia, Canada, Cile, Giappone e Israele, non è previsto l’obbligo di isolamento fiduciario di cinque giorni per chi esibisce il risultato negativo di un tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 72 ore prima e il certificato vaccinale. La regola non vale per i bambini di età inferiore a 6 anni in ingresso in Italia: questi ultimi sono esentati dall’isolamento fiduciario nel caso in cui il genitore accompagnatore con cui viaggiano sia in possesso di Green pass. Per i Paesi citati nell’elenco E, ossia gli Stati e i territori non espressamente indicati nelle altre liste messe a punto da Farnesina e ministero della Salute, gli spostamenti in entrata e in uscita sono autorizzati solo per determinate motivazioni, esclusa quella del turismo.

Lo stop alle restrizioni

Nel frattempo sale l’attesa per lo stop alle restrizioni straordinarie ai viaggi negli Stati Uniti in vigore dall’inizio del 2020. Dal prossimo lunedì chi ha completato il ciclo vaccinale potrà tornare negli Usa per turismo. Saranno considerati validi però solo i Green pass ottenuti con vaccini approvati o autorizzati dalla Food and drug administration e dall’Organizzazione mondiale della sanità. Inoltre tutti i viaggiatori dovranno essere risultati negativi a un test Covid effettuato entro tre giorni dalla partenza. Esentati dall’obbligo di vaccinazione per i viaggi negli States i minori di 18 anni. I ragazzi con un’età compresa tra i 2 e i 17 anni dovranno tuttavia presentare un test Covid negativo effettuato prima della partenza.

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